Ecco 10 canzoni di sogni, di artisti, che poi si sono davvero avverati!
Una delle caratteristiche più belle della musica e dell’arte in generale è che attraverso di essa si può rappresentare un’ideale di vita perfetto, in cui nessuna difficoltà possa destar preoccupazioni, in cui alla fine tutto va come è giusto che vada.
In questo mondo fantastico che viene prodotto dalle menti degli artisti, tutto ciò che si desidera può diventare realtà, ed è per questo che esiste una vasto filone di canzoni incentrate sui sogni e su come avverarli, su come con tanto impegno tutto ciò per cui lottiamo possa diventare reale.
“Volere è potere”, recita l’antico detto, e queste canzoni vogliono convincerci proprio di questo: si tratta di inni motivazionali che ci spingono a perseguire sempre i nostri scopi, a non dare troppo peso alle sconfitte quotidiane, e a lavorare sodo per poter raggiungere i traguardi tanto ambiti.
In questo post non vorrei parlare di canzoni incentrate su desideri irrealizzabili, ma di brani che parlano di sogni che si sono poi trasformati in realtà nella vita degli interpreti.
Diamo ora un’occhiata a 10 canzoni incentrate su questa tematica, nella speranza che l’ottimismo che caratterizza questi brani possa aiutarci a combattere contro le difficoltà della vita.
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La nostra lista di canzoni che parlano di sogni avverati!
Demi Lovato feat Joe Jonas – This Is Me
Per iniziare, vorrei partire con una canzone a cui sono particolarmente legato, un brano che ha fatto da colonna sonora alla parte finale della mia infanzia: “This Is Me” di Demi Lovato feat Joe Jonas.
Lead single estratto dalla colonna sonora del film “Camp Rock”, si tratta del primo approccio della Lovato al mondo della musica. Questo debutto avviene con sound puramente pop, fresco, genuino ed ingenuo quanto basta per diventare un vero e proprio tormentone disneyano e per imprimersi con facilità nelle menti dei bambini.
Ma “This Is Me” è ben lontana dall’essere la classica canzoni per bimbetti stupidini: il sound è quello di un pop-rock soft e sognante, uno di quelli che continuano ad affascinare ad ogni singolo ascolto, indipendentemente dall’età di chi ascolta, ed in questo aiuta anche il testo, il quale si incentra appunto sulla volontà dell’interprete di perseguire il proprio sogno e di essere sé stessa in ogni situazione.
Tanto nel ruolo interpretato nel film quanto nella vita reale, a quei tempi Demi era una semplice adolescente con un sogno nel cassetto: quello di andare avanti grazie al proprio talento e di diventare una stella della musica.
A 7 anni dalla release di questo brano, dall’alto di 4 album pubblicati già a 21 anni e di un quinto che potrebbe uscire prima del suo ventitreesimo compleanno, Demi può affermare con gioia di aver avverato il sogno cantato in questa canzone, la quale si conferma come una delle canzoni Disney più amate ed apprezzate degli ultimi 10 anni.
Becky G – Becky From the Block
Prima di darsi al pop, Becky G sembrava voler perseguire una strada ben diversa nel musicbiz. A soli 14 anni, l’artista di origini latine ha iniziato a creare brani che potremmo definire “teen-rap”, canzoni rappate con versi di chiara matrice adolescenziale attraverso i quali l’artista ha mosso i suoi primi passi nel musicbiz.
Per un periodo, Becky si è dedicata anche a remix di grandi hit. Tra questi lavori, il più interessante è sicuramente “Becky From the Block”, rifacimento del celeberrimo singolo di Jennifer Lopez “Jenny From the Block”.
Nell’ orginale J-Lo parla di come la fama non abbia cambiato quella che lei è davvero e di come non si sia certo dimenticata delle sue origini povere. Becky invece parla della sua voglia di emergere attraverso il suo talento, senza dimenticarsi delle proprie origini.
Vero e proprio tributo alla Lopez, vista da Becky come un esempio da seguire per la scalata verso il successo, questo forse anche per via di condizioni di partenza molto simili alle sue: anche la Gomez è figlia di immigrati spagnoli e messicani, e proprio come la superstar è riuscita ad entrare nel mondo dello spettacolo anche senza una base economica forte alle spalle.
Sono passati 4 anni dalla release di questo brano: da allora molto è cambiato, Becky è riuscita ad avere la sua prima hit con “Shower”, e piano piano si sta ritagliando un posto nel music biz. Il suo sogno, certo, è ancora in fase di realizzazione, ma ora come ora l’artista sembra molto vicina ad avverarlo.
Miley Cyrs – The Climb
Anche se oggi si parla di lei molto più spesso per motivi che di artistico non hanno assolutamente nulla, per via dei suoi comportamenti eccentrici e sregolati, c’è stato un periodo in cui Miley Cyrus appariva davvero come una grandissima promessa per la musica del futuro.
Tra la fine della sua esperienza come Hannah Montana e l’inizio della sua carriera “autonoma”, l’artista rilasciò una delle sue canzoni più belle, nonché uno dei brani migliori che siano mai stati interpretati da qualunque cantante venuto fuori dall’universo Disneyano: la power ballad country-pop “The Climb”.
Canzone energica e capace di infondere una quantità indicibile di speranza nel cuore dell’ascoltatore già a partire dalla base, in cui un ricco insieme di strumenti fa da sfondo alla splendida esecuzione vocale di Miley, “The Climb” si incentra sul cammino in salita che porta verso la realizzazione dei propri sogni.
Questo percorso è definito come ricco di inconvenienti ed ostacoli, pieno zeppo di persone che cercheranno di impedire che la meta ambita possa essere raggiunta, ma Miley ci raccomanda di non arrenderci, di andare avanti caparbiamente, di combattere con tutte le nostre forze, non curandoci di quelli che provano a metterci i bastoni tra le ruote, sono proprio i momenti di maggior difficoltà quelli in cui bisogna combattere con maggior tenacia.
Alla luce del grandissimo successo ottenuto in questi anni e dell’incredibile esposizione mediatica raggiunta, non possiamo certo negare che Miley abbia avverato i suoi sogni. Del resto, non è da tutti riuscire a duettare con Madonna già a soli 22 anni, né riuscire a generare una combinazione così efficace tra musica e personaggio.
Whitney Houston feat Mariah Carey – When You Believe
Dopo vari brani pubblicati da artisti under 25, ora vorrei passare il testimone a due pesi massimi delle musica, due dive che negli anni ’90 ci regalarono una collaborazione tra le più belle e memorabili di sempre, un duetto che nessun vero amante della musica può permettersi di non conoscere: loro sono Whitney Houston e Mariah Carey, ed il brano in questione è “When You Believe”.
Ballad struggente e penetrante, la canzone può contare sul connubio di due tra le più belle voci che ci siano mai state nel panorama musicale. L’unione di due ugole d’oro come quelle di Mimi e Whit è già sulla carta una combinazione vincente, ma la magia di questo brano riesce perfino a superare le aspettative: “When You Believe” è una canzone delicata ed avvolgente, un brano che può accompagnare in tutti i momenti della vita.
Come si può evincere dal titolo, il brano parla di come ogni desiderio possa avverarsi quando si ci crede fermamente, quando si prega intensamente affinché qualcosa avvenga, affermando che anche nei momenti di maggiore sconforto possa avvenire un miracolo.
Fortemente legato al pensiero cristiano, questo testo infonde calore e conforto, aiutando l’ascoltatore a non rassegnarsi mai.
Si tratta di un pensiero condivisibile o meno (io ad esempio ritengo che nulla succeda finché non siamo noi a darci da fare), ma nel caso delle due artiste il miracolo è accaduto: Whitney è diventata una delle pochissime figlie d’arte a superare di gran lunga il successo dei propri genitori, mentre Mariah è riuscita a venire fuori da una situazione di tristezza e disagio diventando anche lei una delle più grandi dive musicali di sempre.
Iniziate in maniera diversa, queste due vite hanno avuto un epilogo ancora più differente, ma una cosa è certa: queste due donne sono riuscite ad avverare il loro sogno.
Taylor Swift – Mean
Dopo questa parentesi un po’ più classica, torniamo a parlare di una delle star più amate dai giovani, andando però a considerare un periodo in cui una svolta pop nella sua carriera era completamente inaspettata, e la sua immagine era immensamente più genuina rispetto a quella odierna. Sto parlando di Taylor Swift.
Come sapete, la cantautrice si ispira spesso alle sue vicende private per comporre. Questo è accaduto anche per “Mean”, brano tra i più taglienti della Swiift che fu composto in reazione ai giudizi profondamente negativi che un critico espresse nei suoi confronti.
Taylor si sentì offesa dalle parole meschine di questo personaggio, e da questo venne fuori l’ispirazione per dar vita ad un brano che si rivolgesse contemporaneamente agli oppressi e agli oppressori, a coloro che ricevono umiliazioni ed a coloro che umiliano, sostenendo che a vincere saranno sempre i primi, i quali con il loro impegno otterranno risultati inaccessibili ai secondi, che a questo punto accresceranno i loro complessi di inferiorità.
Inno motivazionale che si presta a svariate situazioni anche molto diverse da quella vissuta da Taylor, questa canzone può rivelarsi molto significativa per chiunque viva in una società in cui non si senta accettato, in quanto ha il potere di spronare e di spingere ad essere sé stessi, senza curarsi delle critiche.
Anche in questo caso, possiamo affermare che l’interprete sia riuscita ad andare oltre i giudizi negativi ed a costruirsi una carriera invidiata da (quasi) tutti, probabilmente anche dai suoi stessi detrattori: del resto stiamo parlando della popstar più potente nello scenario musicale odierno…
Iggy Azalea – Work
Un caso ancora molto diverso è quello della rapper australiana Iggy Azalea. Personaggio con il quale non esistono mezze misure (o la si ama o la si odia), Iggy è riuscita a raggiungere un successo ottimo nelle classifiche internazionali, confermandosi come una delle più grandi rivelazioni musicali del 2014.
La sua non è stata un’ascesa facile: per poter emergere Iggy di gavetta ne ha dovuta fare tanta, ma alla fine qualcosa è cambiato, il suo nome è iniziato a circolare sempre di più nella blogsfera, finché per la prima volta un suo brano non ha finalmente ottenuto dei risultati positivi a livello commerciale. Sto parlando di “Work”.
Il brano è una mid tempo snap-trap dal ritmo ipnotico ed accattivante, una di quelle canzoni che hanno il potere di insinuarsi nella mente dell’ascoltatore e di spingerlo ad ascoltarla ad oltranza, il tutto grazie ad un ritmo inizialmente pacatissimo, che si fa tuttavia sempre più concitato col passare dei secondi.
Per quanto riguarda il testo, “Work” parla di tutti i sacrifici compiuti da Iggy per poter dar vita ad una carriera musicale, dei lavori umili che ha dovuto fare, il tutto per un quadro decisamente efficace, col quale l’artista in contemporanea vuole parlare della sua storia al pubblico, ma anche far passare un messaggio positivo e mostrare come nessun risultato sia irraggiungibile se si è disposti a metterci il dovuto impegno.
Checché se ne dica, la tenacia di Iggy ha dato i suoi frutti: a 2 anni da “Work”, Iggy è diventata una certezza nel panorama musicale: tra superhit vendutissime come “Fancy” e “Black Widow”, svariate collaborazioni con gli artisti più conosciuti al mondo e 2 milioni di copie vendute con un solo album, volenti o nolenti siamo tutti costretti ad ammettere che questa ragazza è arrivata dove voleva arrivare.
Avril Lavigne – Sk8ter Boi
Non per forza il sogno di cui parla una canzone deve essere quello di affermarsi e di trovare la fama. Questo lo sa bene Avril Lavigne.
Correva l’anno 2002 e, dopo il grandissimo successo ottenuto in tutto il mondo con la hit “Complicaded”, Avril rilasciava un altro singolo destinato a dominare tutte le classifiche e ad essere ricordato con una delle hit più importanti di quell’annata: l’energica e spumeggiante “Sk8ter Boi”.
Il brano è una up tempo che fonde sapientemente il power pop agli elementi punk che caratterizzavano la Avril degli esordi, il tutto per un ritmo coinvolgente e scatenato, che travolse come un uragano il mondo intero.
Se con la precedente “Complicaded” Avril parlava di un’amicizia rovinata, qui la sua attenzione si concentra sulle vicende di due ragazzi diversissimi tra loro (lui un rocker, lei la classica tipetta snob), tra i quali sboccia l’amore. Inizialmente i due non riescono a fidanzarsi a causa delle loro differenze e delle pressioni degli amici di lei, ma dopo anni, nel momento in cui lui è diventato una famosa rockstar, la scintilla scocca di nuovo e finalmente l’amore riesce ad avere la meglio sulle convinzioni sociali.
Questo magnifico story telling, con cui in soli 3 minuti e 20 Avril ci narra una vicenda in tutti i suoi particolari, in realtà ha anticipato di diversi anni le vicende private della Lavigne: la star ha infatti sposato non solo una ma ben due rockstar, facendo sì che la seconda parte della canzone diventasse realtà. Che strana coincidenza…
The Pussycat Dolls – When I Grow Up
Cambiamo completamente genere musicale per incontrare l’ultima girlband occidentale che è riuscita a raggiungere un grande successo a livello planetario dominando tutte le classifiche tra il 2005 ed il 2008. Sto ovviamente parlando delle Pussycat Dolls.
La band, nata originariamente come una Burlesque Troupe, non è durata moltissimo nell’universo musicale: già con il secondo album sono sorte delle avvisaglie di una rovinosa decadenza che di lì a poco avrebbe portato alla fine dei giochi, ma ciononostante parte del materiale incluso in questo progetto è comunque riuscito ad ottenere un grande successo.
E’ il caso del lead single “When I Grow Up”, originale fusione di electropop ed R&B che ha prodotto un ritmo virale ed infettivo che non poteva certo passare inosservato.
Up tempo ballabile e scatenata, questa canzone era nata come un brano prettamente della leader Nicole Scherzinger, la quale lo ha sempre definito autobiografico, ed inizialmente avrebbe dovuto far parte nell’album solista “Her Name Is Nicole”, progetto poi cancellato.
Il brano parla di come sin da piccola la cantante sognasse di non dover restare per sempre una tra le tante, di poter ottenere fama e prestigio così da essere notata da tutti, ed in particolare dagli uomini, i quali avrebbero dovuto accorgersi di lei sia per la sua prorompente bellezza che per il suo grande talento.
Ebbene, nonostante la sua carriera da solista non sia propriamente decollata, direi proprio che anche il sogno della Sherzinger sia diventato realtà: la sua bellezza è tale che nessun uomo può evitare di darle attenzioni, mentre la sua fama pur non essendo immensa è oggettivamente sufficiente perché lei non venga considerata semplicemente una donna qualunque.
Britney Spears – Someday I Will Understand
Prima di cadere nel suo periodo buio e di dar vita alla “Blackout” Era, Britney Spears ha passato uno dei periodi più belli ed intensi della sua vita. Nel biennio 2005-2006, e dunque giusto un attimo prima del suo crollo emotivo, l’artista ha dato alla luce due bambini a meno di 25 anni, diventando così una delle madri più giovani dello showbiz.
Prima di scoprire di essere effettivamente incinta del suo primogenito, Britney fu colta da una particolare ispirazione che la portò a scrivere e comporre di suo pugno “Someday (I Will Understand), una canzone fortemente impregnata di religiosità, all’interno della quale la Britta esprimeva il desiderio di poter diventare più saggia nel momento in cui avrebbe dato alla luce un bimbo.
Che sia stata una coincidenza, un segno del destino o (questo lo chiedo ai credenti) un vero messaggio divino? Questo non ci è dato saperlo, ma fatto sta che poco tempo dopo aver composto questa ballad ha scoperto che quanto sperato si stesse per avverare: Britney stava per diventare davvero madre!
La storia presente dietro a questo brano è quanto di più intimo e particolare ci sia nella carriera della Spears, e forse è anche per questo motivo che “Someday” appare come una ballad delicata e personale, una composizione che mette a nudo l’animo di Britney come nessun’altra sua canzone (nemmeno la tanto blasonata “Everytime”) era mai riuscita a fare.
Bisogna dire, però, che il sogno di Brit in un primo momento si è avverato solo in parte: la maternità non le donò affatto saggezza, anzi i due anni successivi furono quelli in cui la donna commise tutte le peggiori scelleratezze della sua vita, arrivando a compiere azioni che nessuno si aspetterebbe nemmeno da parte della peggior madre al mondo, ma tutto ciò sembra esserle servito, in quanto oggi la star appare una mamma spontanea ed equilibrata, e forse non avrebbe mai potuto esserlo senza questi trascorsi.
Kelly Clarkson – Breakaway
Concludiamo questo post con un brano che ho già inserito in una lista precedente. Siamo nel 2004 e Kelly Clarkson sta per rilasciare l’album che le garantirà un posto prestigiosissimo nell’Olimpo della musica: il suo capolavoro “Breakaway”.
L’album fu supportato da numerose hit il cui successo fu direttamente proporzionale alla loro qualità, e tra queste troviamo anche la title track. La canzone fu composta da un’altra star citata in questo articolo (Avril Lavigne), ci troviamo anche in questo caso davanti ad una ballad intima e sognante, nel cui tema possiamo immedesimarci tutti quanti.
Il brano narra la storia di una bambina che pur crescendo in un ambiente piccolo ed umanamente squallido non si arrende alle brutture della vita, ma sceglie di impegnarsi per poterne venire fuori, per migliorare la propria posizione sociale grazie al suo talento e per poter guardare in maniera distaccata il suo passato senza alcun rimpianto.
Pur essendo ispirata alla storia di Avril, questa canzone si presta benissimo anche per parlare delle vicende personali di Kelly, la quale riesce infatti a farla sua, facendo trasparire tutte le emozioni provate da chi sa di avercela fatta grazie solo ed esclusivamente alle proprie forze.
Detto questo, inutile precisare come Kelly sia riuscita ad avverare questo suo sogno: cresciuta in un contesto non certo idilliaco a causa del divorzio dei suoi genitori e delle continue liti famigliari, l’artista è poi riuscita prima a debuttare nel mondo dello spettacolo grazie ad un semplice provino per un talent show (American Idol), e poi a costruirsi in pochi anni una grande carriera.