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Ecco la recensione di Born This Way, album del 2011 di Lady Gaga!
Lady Gaga in pochi anni è riuscita a diventare una delle più grandi Popstar del musicbiz. Questa ragazza di New York è riuscita a sconvolgere completamente il mondo del Pop conosciuto, dalla musica allo stile, la leader incontrastata e più copiata è proprio lei! Con “Just Dance” poteva sembrare una delle tante one-hit wonder, ma poi con “Poker Face” fu chiarissimo che Lady Gaga sarebbe diventata una nuova trend-setter nella musica commerciale.
I suoi abiti sempre sopra le righe sorprendono ancora oggi, i suoi concerti fanno sempre pienone, ogni discoteca passa almeno un pezzo del suo repertorio ogni sera, il suo fanbase è diventato enorme grazie all’astuto utilizzo delle nuove tecnologie e dei social network, ed un talento geniale si nasconde dietro a questa ragazza che sembra una donna vissuta.
Con il suo album di debutto “The Fame” ed il suo EP “The Fame: Monster” Lady Gaga ha veramente raggiunto gli apici di tutte le classifiche del mondo, ed ha venduto svariati milioni di dischi. Tante le hit al suo attivo, da “Bad Romance” a “Poker Face” passando per “Telephone” e “Paparazzi”. Insomma, la popstar del momento è lei, inarrestabile.
Da poco si è concluso il suo “The Monster Ball Tour” che ha chiuso i battenti con numeri da record, ed eccola pronta per un nuovo album. Il primo singolo tratto dal suo nuovo lavoro si intitola “Born This Way” ed è una canzone dedicata al suo fanbase più grande, quello GBLT. La canzone ha letteralmente divorato le classifiche mondiali ed è diventato un vero inno della comunità gay. Il primo singolo da proprio il titolo al vero secondo album di Lady Gaga, un progetto molto elaborato, che la stessa artista ha definito un “capolavoro”, ma che avrà l’arduo compito di competere con un debut album che fa già parte dei dischi più grandiosi della storia del Pop. Insomma Gaga entra in questa “Born This Way” Era con l’intento di superare se stessa.
Al giorno d’oggi trovare dei veri artisti è veramente difficile. In un mondo della musica dove il soldo è più importante della qualità, in un mondo della musica dove è più facile identificare i producers di una canzone piuttosto che l’artista, in un mondo della musica dove la competizione è fortissima ed ognuno cerca di sconvolgere qualcosa, è assolutamente sorprendente vedere sbocciare e crescere una vera artista come la Germanotta. Dotata di puro talento, scrive le sue canzoni, ultimamente co-produce i suoi video, canta dal vivo ogni singola canzone in ogni singolo concerto del suo tour, è lei che si definisce e diventa in pochi anni una vera Icon della musica moderna.
Ma vediamo di analizzare questo nuovo attesissimo progetto di Lady Gaga, traccia per traccia, per poi giungere alla conclusione e capire se il disco è veramente più grandioso rispetto a “The Fame”:
1) “Marry The Night”:
parte con un organo che fa da base questa nuova avventura musicale di Lady Gaga.
Risalta subito la sua voce, fiera e piena, nella prima parte accompagnata dallo strumento ecclesiastico, per richiamare il matrimonio, infatti l’artista vuole sposare la notte in questa traccia.
Improvvisamente subentra un ritmo incalzante fatto da synth pop da club che fanno esplodere in gioia e colore questa canzone di altissima fattura che lascia a bocca aperta e che certamente invita ad ascoltare l’intero album con fiducia ed interesse.
Da subito il pezzo è diventato tra i miei favoriti, ed avrebbe tutte le carte in regola per diventare un singolo tratto da questo CD.
2) “Born This Way”:
primo singolo estratto dal disco, e canzone davvero epica. Proprio con questo pezzo Lady Gaga vuole mostrare i muscoli e fare vedere al mondo intero che potrebbe anche superare se stessa con questo nuovo disco.
Vi è stata una grande polemica riguardo alla canzone, che inequivocabilmente richiama “Express Yourself” della “antenata” musicale di Gaga nel mondo del Pop: Madonna.
Ma questa polemica non ha fermato l’ascesa del singolo nelle classifiche, anzi, i risultati sono stati assolutamente incredibili. “Born This Way” è il nuovo inno del millennio dedicato ai diversi, dedicato alle minoranze!
Gay, straniero, brutto, fuori dalle righe, non importa, in questo pezzo si possono identificare tutti gli esseri umani emarginati della società, tutti gli esseri umani che non si sentono parte della società “perfetta”.
Si, è assolutamente un richiamo ad “Express Yourself”, e si, è chiaro che Lady Gaga è una nuova Madonna dei nostri tempi, ma tutto ciò benvenga, specie se dietro ad un ritmo piacevolissimo ed una track da riempi pista c’è un messaggio, un testo, utile alla società “moderna”, fatta di stereotipi, di media che promuovono la perfezione assoluta, fatta di sola apparenza e pochissima sostanza.
Tecnicamente la track mischia sonorità inequivocabilmente derivanti dal pop anni ’90 con sonorità moderne ed adatte alle discoteche commerciali di oggi. Una pop track che sfiora la perfezione, e che sicuramente porta qualcosa di diverso sul tavolo rispetto ai soliti beat che la Gaga ci aveva proposto con i suoi lavori insieme a RedOne.
3) “Government Hooker”:
Lady Gaga canta il suo nome in chiave lirica a capella in questa terza traccia del progetto, si sente odore di mistero, e di sacro in questa track, fino a quando a 0:33 parte una base elettronica ispirata agli anni ’80, una base che si evolve e si contorce lungo tutta la track con precisione disarmante.
Fa rabbrividire tanta accuratezza nella produzione di questo progetto fino ad ora. Nel testo della canzone Gaga è una prostituta di alto Borgo, niente di meglio per fare esplodere altre polemiche.
Vocalmente caotica e e sorprendente, la cantante si appiccica meravigliosamente illuminata e diordinata sul beat preciso chirurgico. Un capolavoro electro-pop senza dubbio, e certamente qualcosa di assolutamente differenze dal Pop commerciale odierno.
4) “Judas”:
secondo singolo estratto, può contare su un video ispirato alla bibbia in chiave moderna assolutamente meraviglioso.
Tuttavia il sound prodotto da RedOne ricorda veramente molto la più grande hit di Gaga “Bad Romance”, ed attualmente i risultati del singolo nelle chart sono stati meno brillanti rispetto al primo singolo estratto.
Detto questo, per me “Judas” è una vera perla del Pop, ed è assolutamente impossibile rimanere insensibili al suo beat, al suo ritornello, e non da meno al suo testo che ha incendiato diverse polemiche.
Forse questo singolo è stato estratto con il “timing” sbagliato, perchè mi rifiuto di credere che qualcuno possa pensare che sia meno d’impatto di tante altre hit forgiate dalla coppia RedOne/Germanotta. Anche qua raggiungiamo gli standard più alti del Pop attualmente in circolazione.
5) “Americano”:
altra iniezione di creatività con “Americano”. Ispirata alla musica tradizonale messicana dei Mariachi, ci troviamo davanti ad un pezzo tanto rischioso quanto affascinante.
Vocalmente ci violenta piacevolmente con vocalizzi da diva di altri tempi, e nella ritmica non può che ricordarmi qualche mega tormentone spagnoleggiante della nostra cara Raffaella Carrà.
Sonorità degli anni ’70, quasi ipnotiche, ed un basso elettronico deciso si innestano con cura nel beat mozzafiato. Pazza, strana, rumorosa, particolare, vintage, questa è la quinta traccia di questo disco che fino ad ora sembra non avere alcun punto debole.
6) “Hair”:
un pezzo Pop più facile rispetto alle tracce 1/3/5. Si chiama “Hair” ed anche qua assistiamo alla mescolanza di sonorità pop anni ’80 ed un sassofono, accompagnate dalla freschezza della migliore electro-music.
In questo pezzo Gaga vuole omaggiare i suoi capelli, che ha rivelato, sono il stati il suo più grande mezzo di espressione quando era obbligata a portare la divisa scolastica. Un pezzo facilotto, ma non per questo meno importante rispetto al resto delle canzoni.
Onestamente incontra meno il mio gusto, ed è una canzone quasi più adatta per essere interpretata da una teenager. Un po’ meno potente rispetto al resto. E spero che rimanga una album-filler.
7) “Scheiße”:
i tedeschi si stanno assolutamente spaccando il cervello per capire che cavolo voglia dire in questo pezzo Lady Gaga.
Electro a manetta in “Scheiße” pezzo prodotto in maniera pregievole. Lady Gaga dopo il suo concerto a Berlino si è buttata in un dancefloor di una delle discoteche gay-electro più grandi d’Europa, nonchè tempio della fattanza, tale Berghain. Sembra più che probabile che Ms.Germanotta abbia preso ispirazione proprio da questa città e da questo club. “Scheiße” in tedesco significa “merda” ed è un vocabolo molto utilizzato nel gergo di tutti i giorni, probabilmente durante il suo soggiorno nella capitale tedesca è rimasta colpita da questa parola ed ha voluto scherzarci sopra in questo ennesimo capolavoro elettronico.
Forse un po’ dura, forse assolutamente bizzarra e geniale, questa canzone per me deve diventare un singolo. Nonostante io non sia un grande estimatore delle sonorità pestate, beh, ragazzi, qua Gaga porta sul piatto qualcosa di veramente succulento al quale pure io devo cedere.
8) “Bloody Mary”:
definisco questa ottava traccia della deluxe edition di “Born This Way” un po’ stanca, un po’ sofferta, un po’ zoppicante.
“Bloody Mary” ha un sapore oscuro, misterioso, e ci troviamo davanti alla prima vera midtempo del disco.
Forse troppo grigia, non può competere con la splendida “Paparazzi” di qualche anno fa. Una album track, niente di sorprendente, almeno dopo questi primi ascolti del CD.
9) “Black Jesus – Amen Fashion”:
i richiami religiosi in questo disco sono presenti quasi ovunque, come pure le sonorità anni ’80.
Non fa eccezione “Black Jesus – Amen Fashion”, una midtempo certamente più efficace della precedente traccia. In questa track in particolare il suo timbro vocale mi ricorda tantissimo quello della rivale? ispiratrice? Madonna.
Anche qua non si va oltre al carino, niente di trascendentale rispetto ad altri pezzi, ma da apprezzare il beat fuori dal comune.
10) “Bad Kids”:
l’aveva anticipato Lady Gaga, in questo album ci sarà anche tanto metallo, ed il metallo mischiato a synth elettronici è decisamente presente in questa Pop track intitolata “Bad Kids”.
Anche qua si avverte il sapore dei fantastici eightees, anni illuminanti per quanto riguarda la musica. Testo accurato, e voce di Gaga che passa dall’aggressivo allo sbarazzino.
11) “Fashion Of His Love”:
un po’ gospel, entra la voce della nostra artista su questa undicesima track. Percussioni, e sonorità ’80, la fanno decollare completamente in questa spensierata “Fashion Of His Love”.
Più colorata, vivace, accostabile facilmente a “Born This Way”. Ci sta un po’ di “Conga” della Estefan, ed un po’ di voce da ragazzina a modi Kylie, un’altra carta vincente in questo splendido mazzo in mano alla cantante di origine italiana.
12) “Highway Unicorn” (Road To Love):
sembra un’altra track allegra e primaverile quando Gaga apre con la sua voce, ma poi viene invasa da un beat elettronico plumbeo costruito magistralmente.
Le due anime della canzone, quella elettronica e soffocante, e quella variopinta e facile si mescolano e si combattono lungo tutta la traccia numero 12. Altra hit, specialmente il ritornello “Oooohoooohooooo ride ride” potrebbe giocare a favore di questo pezzo per essere estratto come singolo! Buonissima produzione, forse un po’ confusa la direzione della canzone. Difficile da definire
13) “Heavy Metal Lover”:
arte, pura arta incisa nel CD. Anche qua i richiami alla musica electro di più alta fattura sono presenti, ma la track sprigiona una inconsueta sensualità di Gaga.
Si, la sua voce si insinua felina nel beat, per sbocciare nel ritornello fatto da un “Uh uh uuh” canticchiato delicatamente, contrastante con la potenza dei bassi e delle gocce sintetiche che caratterizzano il beat.
Bel pezzo, che cresce assolutamente con gli ascolti. Forte, ma meno veloce degli altri pezzi elettronici. Incisivo, sensuale, capolavoro.
14) “Electric Chapel”:
con questa track ci ributtiamo nel metallo e nel rock, mescolato a sapienza con sonorità anni ’80, campane, ed organo, il tutto ricoperto da una voce delicata, un ritornello irresistibile.
Altra potenziale hit certamente, viene anche questa track apprezzata con gli ascolti, e mi porta già a dire sin da ora che Lady Gaga ha nuovamente ampliato i confini della povera musica Pop attuale.
15) “The Queen”:
tutto su quest’album è uniforme, ma non annoia mai. Viene da battere le mani a ritmo di musica in questa “The Queen”, in un Pop riportato nuovamente su tonalità vivaci. Un po’ della sigla di Cristina D’Avena però questa “The Queen” ce l’ha… chiariamo, non è un male, ma certamente preferirei altre track a fare da singolo.
16) “Yoü And I”:
“bum bum cha” “bum bum cha”, dicevamo battere le mani prima? Beh, questo si può fare anche a ritmo di “Yoü and I”, track molto americana, anche qua con maestria sono stati mischiati molti elementi musicali, dal rock, al country, agli applausi da stadio nel ritmo.
Bella midtempo, uno dei pezzi più lenti, che è oro in un disco dove mancano purtroppo un paio di ballads.
17) “The Edge Of Glory”:
è stato da poco ufficializzato come terzo singolo estratto per il mercato americano. “The Edge Of Glory” chiude l’album “Born This Way”, ed è stato rilasciato in I-Tunes come track promozionale del disco, ma schizzato diretto alla numero 3 della Billboard Chart non poteva che essere eletto come terzo singolo di questo album che lascia veramente sconvolti e senza fiato.
Epica, grandiosa, e piena di speranza, questa è certamente una delle track che preferisco del progetto. Sembra un canto del cielo, e il ritmo, anche senza accogliere il testo, infonde speranza e voglia di vivere. Una Lady Gaga fatta così mi piace veramente moltissimo. Capolavoro.
Lo abbiamo già detto, il grande vantaggio di Gaga rispetto a tante altre artiste pop è quello di essere una songwriter ed una vera artista a 360°, e “Born This Way” è la prova che se dietro ad un progetto discografico c’è una vera artista, tutto prende una dimensione diversa.
Non possiamo veramente sapere se “Born This Way” riuscirà a superare il già magistrale debut album di Lady Gaga, tuttavia ritroviamo in questo album elementi completamente diversi rispetto al primo lavoro. La Germanotta ha voluto prendere ispirazione dal passato, per mischiarlo con la musica più futurista e sintetica. Il risultato è a dir poco eccezionale, quasi ogni traccia su questo album potrebbe diventare una hit.
Elementi Rock, sound tenebroso, musica Ecclesiastica, voce che passa dalla tonalità pop a quella lirica, con dosi di Pop anni ’80 e richiami alle dive più popolari di tempi antichi per creare contrasto. Tutto assolutamente prodotto in maniera eccellente, e tutto assolutamente perfetto… forse troppo?
Se ad un primo ascolto l’album non mi comunicava molto, poi dopo qualche ascolto mi sono assolutamente innamorato. Sarà ancora lei in questo 2011 a tracciare i nuovi confini della musica Pop, alla faccia di tutte le altre, che in questo momento non possono fare altro che rimboccarsi le maniche e seguire il trend segnato da questa ragazza con la faccia da donna.
Secondo le prime stime giunte proprio ora questo album debutterà con più di 750’000 mila copie negli States solo nella prima settimana. Un risultato che non fa altro che confermare che questo dominio assoluto.
Un album Pop che sfiora la perfezione, ma che comunque ha un tallone d’Achille. Per conto mio mancano un paio di ballate incisive.
Una performer e cantante come Gaga, famosa per le sue splendide esecuzioni al pianoforte avrebbe dovuto includere in un progetto di 17 tracce almeno qualche canzone lenta.
Infatti l’album in certi momenti diventa eccessivamente pestato e ritmato, ed un attimo di tregua all’ascoltatore con questo tripudio di produzioni super-eccellenti ci vorrebbe. Come dire… Gaga… facci prendere fiato qualche minuto.
Album del 2011? Solo il tempo saprà dirlo, per ora questa Popstar deve fare i conti con i sei milioni di copie già vendute da Adele, artista UK che con un decimo della promozione di Gaga rimane la più grande di quest’anno per il momento.