Sciacquetta tamarra”, “Barbona alcolizzata”, “Morte della musica”, “Spazzatura umana”: la gente in questi anni si è sbizzarita molto su Kesha.
É vero, praticamente tutte le canzoni che ha rilasciato come singoli (o meglio, che la sua casa discografica ha rilasciato come singoli) sono brani frivoli, che seguono tutti la stessa ricetta: ritmo danzereccio+immagine da animale da festa=brano commerciale da spedire in radio.
Ma veramente pensate che Kesha oltre questo non sia nient’altro? Se è così, con questo articolo vi mostrerò il contrario, poi sarete liberi di confermare il vostro pregiudizio di partenza o cambiare idea.
Kesha ha la potenza vocale da quattro ottave di una Christina Aguilera, la raffinatezza da diva di una Beyoncé e il corpo da modella di una Rihanna? No, se cercate queste cose in una persona potete smettere di leggere il post già da ora, ma nella sua imperfezione questa ragazza riesce comunque ad essere un’artista coerente.
Musicalmente parlando, prima di tutto Kesha è una cantautrice, dalla canzoncina più trash alla ballata più impegnata, la scrittrice principale in tutti i brani a cui partecipa é lei; il suo punto di forza invece è la versatilità: oltre ai brani danzerecci e zeppi di autotune per la quale è conosciuta dal pubblico, sa destreggiarsi benissimo soprattutto con il country, la musica elettronica, l’hip-hop e il rock.
A livello artistico è una “bipolare” a tutti gli effetti. Però con ciò non significa che lei non sia anche “quella di Tik Tok”, anzi la sua personalità è proprio così: festaiola e casinista, tuttavia andando avanti col tempo questo suo stile è diventato sempre più forzato e innaturale poiché lei avrebbe voluto proporre qualcosa di differente dalla solita canzonetta riciclata, ma la label glielo ha categoricamente negato. Come è andato tutto purtoppo a finire già lo sapete… In ogni caso, dopo questa introduzione, passiamo alle canzoni!
Il primo pezzo che vi presento è “Sleazy”, tratto dall’EP Cannibal. Animal e Cannibal possono essere considerati due gemelli, infatti sono molto simili e contengono una carrellata di brani orecchiabili e un paio di ballad power-pop.
I due dischi sono commerciali, spensierati, senza alcuna particolare pretesa: alcuni li possono trovare divertenti, altri no. Fattostá che é con il secondo nominato che Kesha ha (o meglio, avrebbe) voluto cambiare un po’ direzione. Alla fine questo cambio di rotta non si è materializzato ma già con questa canzone ha dimostrato che qualcosa di diverso da Tik Tok lo sapeva fare.
“Sleazy” è un brano prettamente hip-hop che ha poco da invidiare a una canzone standard di artisti specializzati nel genere. Il risultato che viene fuori è molto interessante, ben fatta la base a percussioni e i versi rappati. Kesha non è una rapper, e ovviamente neanche lei si considera tale, ma per essere solo una cantante ha fatto un buon lavoro. “Get Sleazy!”
Il secondo brano che vi presento fa parte di un progetto che pochissimi di voi conosceranno ma che per me merita moltissimo, “Deconstructed”. É un EP rilasciato in via limitatissima che contiene una splendida cover di “Old Flames Can’t Hold A Candle To You” (scritta dalla madre di Kesha, Pebe Sebert, ed interpretata dalla grandissima Dolly Parton) e quattro canzoni in versione interamente acustica.
Definire queste quattro canzoni “acustiche e basta” è riduttivo, i brani non si limitano ad avere quattro strimpellate di chitarra come base e bona lé, ma sono completamente ri-arrangiati diventando infinite volte migliori rispetto alle versioni originali. Il pezzo che ho deciso di proporvi è The Harold Song (contenuta originariamente anche questa in Cannibal).
É un piccolo gioiello con una base psichedelica molto d’effetto che esalta la voce di Kesha, l’aggettivo giusto per questa canzone è “magico”. Comunque vi consiglio di ascoltarvi l’intero progetto per capire esattamente di cosa sto parlando!
https://www.youtube.com/watch?v=lnmY2srJ6uI
Ed eccoci arrivati alla terza canzone: “Last Goodbye”. Prima di presentarla, che cosa dire di Warrior? Un disco stroncato da tutto e da tutti. (Di solito) la casa discografica dovrebbe sostenere un artista, con Kesha invece la Kemosabe è stata il peggiore ostacolo che le si è posto davanti.
Tralasciando le vicende con Dr Luke e soffermandoci solamente sul piano lavorativo, la label ha bocciato buona parte del progetto originario (perché “non abbastanza pop”), pattumandolo e sostituendolo con canzoni tritate e ritritate sulla stessa scia del primo album. Se poi ci mettiamo una promozione piuttosto scarna e due singoli sbagliatissimi, non c’è da stupirsi se il disco è stato un flop.
Si, Warrior ha alcune tracce evitabili ed è stato gestito malissimo, ma rimane lo stesso un album molto valido che contiene canzoni veramente ben concepite di molti generi diversi: country (Past Lives, l’appena citata Last Goodbye e Wonderland), electro (Supernatural e Warrior), rock (Dirty Love e Gold Trans Am), senza scordare la ’90-infused Crazy Kids e la misterica Love Into The Light.
Rispetto ad Animal e Cannibal ci troviamo su un altro pianeta, l’uso dell’auto-tune è stato quasi completamente abolito e i testi esplorano tematiche molto più concrete del far festa e basta. Chiusa questa parentesi torniamo alla traccia: intima e incisiva, è un mix di country, folk e pop. Un punto a favore va anche per la base completamente organica costituita da chitarre e tamburi, questo è uno dei stili che la valorizzano di più in assoluto, altro che la dance… Last Goodbye non è una canzone di Kesha, questa è La Canzone di Kesha. Rimane incommentabile la scelta di averla piazzata solo nell’edizione deluxe del disco…
Penultimo brano dell’articolo: “Gold Trans Am”. Strafottente, menefreghista, esilarante, ROCK. Kesha in questo pezzo tira fuori il suo lato più psicopatico e disturbato comparando la sua adorata auto alla sua jolanda (Littizzetto docet).
E’ una canzone rude e schietta, che sicuramente sarà schifata dagli amanti di musica poppettara sempliciotta, ma che mi ha conquistato fin dal primo momento, diventando la mia canzone di Kesha preferita.
Dirty Love-Gold Trans Am-Machine Gun Love formano una triade, Warrior all’inizio doveva seguire principalmente questa direzione musicale ispirata alla musica rock del XX secolo e sinceramente mi viene male a pensare che una banalissima C’mon possa aver preso il posto di un altro brano su questo stile… Per me le parole che ha detto Alice Cooper su di lei sono state profetiche “Una cantante rock messa a fare la popparola”.
Ed eccoci arrivati all’ultima canzone che ho scelto, “Lover”. Oggettivamente una delle migliori creazioni che abbia mai fatto, Lover è pura electro al 100%. Ma non lasciatevi ingannare, questa canzone è molto più sofisticata e complessa di quanto sembri.
Il lavoro per la base è stato veramente studiato in ogni minimo dettaglio e dà origine a un pezzo quasi “sovrannaturale”. Molti di voi l’avranno già sentita, ma c’é poco da dire, dovete solo premere play.
E siamo al termine di questo mini-viaggio all’interno della discografia di Kesha! Ci sarebbero tante altre canzoni che avrei potuto mettere nell’articolo, ma visto che il limite massimo è di 5 pezzi, ho scelto tipologie molto differenti tra loro.
Per concludere: molti dicono che la sua carriera sia terminata già da tempo, per me invece deve ancora iniziare. Ha molto da mostrare al musicbiz attuale e, ora che si è finalmente liberata di Dr Luke, potrà far vedere alla gente di che pasta è fatta. Spero che il post vi sia piaciuto, grazie a tutti per averlo letto!
Articolo scritto da: Alessandro Ferretti (Alferrett)
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