Con Realisations, Obsessions, Sex ed ora Empowerment, abbiamo finalmente il progetto R.O.S.E. al completo.
Ci sono voluti 4 anni per passare da Sweet Talker a R.O.S.E., un periodo di tempo in cui Jessie J è completamente cambiata e, con lei, ovviamente anche il suo modo di fare e percepire la musica. Quest’ultimo non è di certo un album pensato per le classifiche, tutt’altro, è servito in primis all’artista per tirare fuori la sua vera essenza, e di conseguenza quella che al momento è l’arte che più la rappresenta.
Abbiamo letto e leggiamo un sacco di commenti che rimpiangono la Jessie pop, quella di Price Tag, Domino o Bang Bang. E’ lecito preferire quella sfaccettatura di lei, ma ben venga se ogni tanto un’artista decide di mettere per un attimo al primo posto il suo bisogno. Come ha lei stessa spiegato parlando di R.O.S.E., tutto ciò che vi è al suo interno l’ha aiutata a superare un momento difficile della sua vita, nel quale si è letteralmente rifugiata nella musica, in questa musica.
A proposito di Empowerment:
“La musica che sto facendo ora e la persona che sono ora…oggi sento tutte le cose in maniera molto più profonda di quanto non abbia mai fatto nella mia vita. Non ho mai voluto essere definita in base al potere che mi danno le altre persone e che invece spesso non mi do io. Puoi convincere te stesso a pensare di dover cambiare le cattive cose che ti circondano, ma cambiando le cattive cose attorno non sistemi te stesso. Questo, adesso, è il cambiamento che ho fatto.
A seguire l’audio:
Ora che avete ascoltato ogni capitolo, vi siete fatti un’idea su quale sia il vostro preferito?
Tornerà la “vecchia” Jessie J dopo questa parentesi? Forse sì, forse no, chi lo sa; ma una cosa è certa: nella sua discografia R.O.S.E. rimarrà sempre per lei il lavoro più personale, utile e significativo, piaccia o non piaccia.