Emis Killa è sicuramente uno dei rapper italiani di maggior successo degli ultimi anni e più volte, nel corso della sua carriera, ha avuto a che fare con polemiche, tuttavia raramente queste venivano fuori dalle sue canzoni. Pensiamo ad esempio alle accuse di omofobia che gli sono state avanzate, oppure alla faida con Dolcenera andata in onda davanti agli occhi del pubblico italiano nel corso di The Voice of Italy. Questa volta le polemiche nascono però per via di una delle tracce incluse nel suo album “Terza Stagione”, ossia “3 Messaggi in Segreteria”.
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Il pubblico ed i media hanno accusato Killa di lanciare un messaggio sbagliato, di favorire i femminicidi e l’odio verso le donne con questa traccia, ma a quanto pare non è proprio questo il messaggio che il rapper vuole dare, anzi: l’esatto opposto. Vi riportiamo di seguito quanto affermato da Killa sul brano in un post pubblicato su facebook:
In questi giorni sta andando tutto bene, gli instore procedono e il disco sta piacendo molto, però sta succedendo anche altro. Si parla di “3 messaggi in segreteria” , e certi lo fanno come se istigasse alla violenza sulle donne. In questa canzone racconto di un ragazzo che perde la testa per la ex fidanzata e decide di ammazzarla. Lo racconto dal punto di vista, malato, di chi ammazza. E’ il mio modo per sensibilizzare e denunciare il femminicidio.
Ho scelto un metodo brusco, diretto, cattivo, e soprattutto in prima persona, perché so che è il più efficace e mi appartiene, e infatti si sta alzando un polverone, che è quello che mi aspettavo, per poter porre l’attenzione su uno degli aspetti più brutti di questa società. Come artista è mio privilegio e mio compito raccontare storie e far pensare chi mi ascolta. Quando creo canzoni creo mondi, a volte colorati, a volte crudi. Nelle canzoni racconto la realtà, che a volte è orribile, a volte è sbagliata, ma mai possiamo far finta che non esista.
Ho corso di proposito il rischio di essere frainteso perché il mio richiamo alla riflessione e alla consapevolezza non passasse inosservato, e l’ho fatto coi modi e le parole che sono mie. Nella conferenza stampa di presentazione l’avevo spiegato ai giornalisti e il senso e lo spirito del mio pezzo era stato ben compreso. Spero che un brano così forte spinga soprattutto i più giovani e chi ignora questi fatti a farsi due domande e a non ignorarli. Non temo assolutamente che qualcuno pensi ad emulare il personaggio che interpreto, sarebbe come temere che chi legge gialli poi diventasse un serial killer.
Amo e rispetto l’universo femminile a cui credo di aver dedicato belle parole nel corso della mia discografia; ci sta che qualcuno abbia frainteso lo spirito del brano, ma a volte una nota stonata spicca più delle altre in mezzo all’armonia.
Parole meravigliose che dovrebbero far riflettere, e che dipingono Emis come un vero artista. Di seguito il brano, voi che ne pensate?