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Ecco la recensione album del nuovo disco di Beyoncé Knowles intitolato 4, uscito lo scorso 28 giugno 2011 in tutto il mondo.
Da diversi anni a questa parte siamo sempre stati abituati a vedere Beyoncé da qualche parte, su una rivista, in concerto, appena uscita con un nuovo video ed un nuovo album, o pronta a lanciare una nuova fragranza o farsi fotografare per la sua linea d’abbigliamento. Ma per la diva texana il 2010 è stato l’anno sabbatico! Fans completamente in astinenza da musica firmata Beyoncé, ed una business woman che forse, dopo 3 album, da solista, e una lunga carriera di gruppo, aveva bisogno di tirare un po’ il fiato per riordinare le idee.
Non sono un fans di Beyonce, ma essere un fans di questa diva è un mestiere al 100%. Seguire un’artista come Beyoncé è difficilissimo, fino alla fine della “I Am… Sasha Fierce” Era, questa Diva del nuovo millennio non ha mai concesso un momento di respiro. Nonostante l’anno scorso regnava il totale silenzio però, i fans di Bee hanno continuato ad aumentare, ed hanno tenuto in vita l’anima di Bey un po’ in tutto il web.
L’anno di pausa era assolutamente importante a mio modo di vedere. Innanzi tutto per lei come donna, ma anche per “ragioni” di mercato. Infatti una presenza martellante e continua prima o poi porta inevitabilmente ad un qualcosa che in inglese si definisce “overexposure”.
Arrivano ad inizio 2011 le prime indiscrezioni inerenti al nuovo progetto di Beyonce. Un progetto attesissimo, ed avvolto nel mistero. Un disco assolutamente decisivo per la carriera di Bee, una carriera che con “I Am… Sasha Fierce” l’aveva traghettata in un target diverso da quello delle sue origini, abbracciando delle sonorità più pop e più “commestibili” dalla massa.
Moltissimi i timori da parte mia, alla vigilia di questa release. In una scena musicale completamente cambiata, ossessionata dalle vendite, imbastardita da beat prefabbricati, avevo il timore che Beyoncé abbracciasse delle sonorità “facili” pur di catturare nuovi record di vendite, ed conquistare nuovi Pop fans, spesso non abbastanza “qualificati” per della vera musica R&B-Soul.
Fugati completamente questi timori, e scoprirete subito il perchè. Ecco qua la recensione di R&B Junkie per “4” il quarto disco della carriera solista di Beyonce:
1) 1+1:
dalle prime note di questo album non possiamo faro altro che rimanere a bocca aperta. “1+1” è stata scelta come track promozionale di questo CD, una track che dimostra chiaramente lo spessore di questo progetto. Melodica, dolce, romantica, senza tempo, questa canzone introduce una Beyoncé più viva, una Beyoncé autentica ed emozionante. Da estimatore di musica R&B ho sempre “accusato” Bee di una certa “freddezza” nelle sue interpretazioni, ma con questa track viene chiaramente rotto questo muro. Il pezzo arriva violentemente al cuore, la sua voce incredibile trasmette molto più in questa traccia che in qualsiasi altro pezzo del suo album precedente. Le sonorità del brano richiamano il passato, ed una chitarra elettrica si introduce nel finale.
2) I Care:
altra track, altra storia da raccontare. “I Care” prodotta e scritta da Jeff Bhasker ci catapulta in sonorità ed atmosfere più algide altrernate ad esplosioni vocali variopinte e piene. Anche qua troviamo l’elemento chitarra elettrica, che sottolinea e gioca con le vocalità incredibili di una Beyoncé in piena forma. “I Care” trasmette sensazioni molto diverse tra loro, un pezzo difficile da definire o classificare. Le liriche sono malinconiche, e la voce di Bee trasmette rabbia, tristezza e frustrazione. Un pezzo senza dubbio rilevante in questo quarto progetto della cantante.
3) I Miss You:
Frank Ocean e Shea Taylor si sono occupati del testo e della produzione di questa terza track del disco. Sonorità incontaminate ed organiche, adattissime ad evidenziare la titanica capacità vocale di Beyonce in questo momento della sua carriera. Beat asciutto, ed interprete che canta la sua malinconia e al sua tristezza. “Mi manchi, come tutti i giorni, Voglio stare con te, ma tu sei lontano, Ho detto che mi manchi, manchi da impazzire, Ma se tornassi con te, proverei le stesse emozioni?” . Un altro pezzo che non fa altro che annientare i miei timori riguardo alla “nuova Bee” del 2011. Un pezzo eccellente, fuori dalle mode, che celebra la voce e le emozioni.
4) Best Thing I Never Had:
quarta track e c’avviciniamo a qualcosa di più “semplice” ma non per questo meno accurato. “Best Thing I Never Had” è la traccia scelta come secondo singolo internazionale per questo nuovo progetto della cantante. Sorprendente il ritorno di uno dei grandi Producer/Songwriter, tale Kenneth “Babyface” Edmonds, che Beyoncé ha letteralmente ripescato dagli anni “d’oro” della musica R&B Contemporanea (’80-’90). La canzone appare come il filone naturale di “Irreplaceable”, una ballad energica, ed un pezzo che con gli ascolti appare veramente come un grande capolavoro. Bee tira fuori nel testo la “ghetto girl” incazzata con un uomo, il tutto in pieno contrasto con la melodia al piano dolcissima. Un pezzo tutto da vivere, più “affine” per l’airplay radiofonico rispetto ai brani ascoltati fino ad ora, ed un pezzo che se promosso come si deve non tarderà ad arrivare alla no.1 della US chart! Io ci credo, e credo in questa nuova Beyoncé che mi ha decisamente conquistato.
5) Party:
cambiamo assolutamente mood con questa regina delle midtempo! Kanye West ha riservato a Beyoncé veramente il suo meglio del momento, “Party” è stata infatti prodotta dal buon rapper, uno degli artisti più influenti della musica del giorno d’oggi. Ad accompagnare una Beyoncé Motown c’è il rapper André 3000 degli Outkast. Vorrei trovare quel testa di c***o che ha deciso che una track da club deve fare almeno 120BPM, perchè “Party” dopo diversi ascolti, diventa assolutamente una canzone vivace, una canzone fatta apposta per celebrare, impossibile non ondeggiare, non muovere il capo, con Beyonce che canta “Cause we like to party, hey, hey, hey” ovvero “Perchè ci piace far festa, hey hey hey”! Una mid che è diventata in poco tempo uno dei brani più belli di questo disco. Leggera, piacevolissima, festaiola, estiva, fresca. Evvai Bee che ci riporti alla musica, quando musica era musica, e non business e beats martellanti che nascondono i difetti delle “cantanti”. Ottimo
6) Rather Die Young:
ed ecco qua l’unico pezzo che non mi ha “conquistato” di questo album. Traccia numero 6 del disco è una midtempo con sonorità 70’s, ma nella quale ritrovo una Beyonce un po’ fredda e distaccata. Un pezzo che non mi ha particolarmente colpito, ma che sicuramente riascolterò, chissà magari un giorno riuscirò a capirne la bellezza. Scivola un po’ via, e considerando il fatto che Bee ha scartato diversi pezzi per scegliere la tracklist, forse sarebbe stato meglio rimpiazzare il pezzo con qualcos’altro. Un po’ mi ricorda Alicia in questo pezzo, non so perchè faccio questo collegamento. Stanca.
7) Start Over:
anche qua, beats organici, basici, utilizzati come uno strumento a servizio della voce, e non il contrario. Un pezzo a modi colonna sonora, molto cinematografico. Beyoncé vuole riniziare con questa track, cancellare il passato e rinascere. Shea Taylor alla produzione, un pezzo epico, forse poco adatto per diventare un singolo. Impeccabile come in tutto l’album la prestazione vocale della cantante.
8) Love On Top:
e qua lo dico! Questo pezzo è un puro capolavoro! Lo è nel 2011, e lo sarebbe stato 10 anni fa, come anche 40 anni fa! “Love On Top” è una midtempo incredibile, una bomba energetica, una canzone che trasmette positività pura, una canzone che da Beyoncé non mi sarei mai aspettato. Solo con “Just Fine” di Mary J. Blige qualche anno fa sono riuscito a provare queste sensazioni positive tutte trasmesse da una sola traccia! Si tratta a mio modo di vedere anche del pezzo più incredibile sotto l’aspetto tecnico/vocale di questo CD. Beyoncé straccia tutte con sto pezzo, usa la sua voce con una tecnica da lasciare a bocca aperta, gioca, gioca e gioca ancora con il suo incredibile strumento! Il finale è da brividi, ed il pezzo è una celebrazione della musica del passato, la vera musica R&B è assolutamente tornata con questo pezzo e con questo album! Assolutamente il mio favorito del disco, mi mette una gioia di vivere, una voglia di fare, una voglia di baciare e di sorridere! Questa dovrebbe essere una delle missioni della musica.
9) Countdown:
Uptempo, ed è la “Get Me Bodied” di questo CD per me! Qua ritroviamo la Beyoncé perfetta per i club, ritornello contagioso, beat fresco, deciso, vivace, ma non electro. Countdown fa proprio voglia di muovere il sedere, e penso che possa essere una buonissima futura scelta per un singolo. Infatti “Run The World (Girls)” non ha catturato come dovrebbe, e Beyoncé non può mancare dai dance-floor mondiali. Ottimo pezzo, anch’essa tra le mie favorite del progetto.
10) End Of Time:
altro pezzone up. Si vociferava prima della release di “Best Thing I Never Had” che questo doveva essere il nuovo singolo di Beyoncé. Pezzo magistralmente prodotto, e spero abbia ancora aperta la strada per diventare un singolo di questa Era. “End Of Time” è forse ancora più hot di “Countdown”, fiati, trombe, e percussioni dettano un ritmo che ti coinvolge, ti riporta alle radici, e non ti fa stare fermo. Vocalmente rapida, precisa, Beyonce dimostra di non aver perso la capacità di fare nuove uptempo, anche se le up di tutto il progetto hanno tutte le stesse caratteristiche: non convenzionali, fuori dagli schemi e dalle leggi del mercato di oggi, e di grande classe!
11) I Was Here:
la ballata più commerciale del disco. Con questo non voglio assolutamente dire che sia brutta, anzi, per me è decisamente un capolavoro pure questo! Testo un po’ asciutto, un po’ troppo basico, ma una canzone che ti coccola, ti culla, ti emoziona al punto da farti commuovere e piangere. Come detto in precedenza, una Beyoncé così emozionante non l’avevo mai sentita prima d’ora, per le emozioni mi son sempre rivolto ad altre artiste R&B, proprio perchè Beyoncé non mi “comunicava” abbastanza, c’era sempre questa sorta pellicola fredda tra di noi, una pellicola che con “4” è scomparsa. Ryan Tedder ha dato una vera perla in mano a Bee, e questo come singolo per il prossimo inverno potrebbe veramente fare numeri spettacolari, ne sono certo. Incantevole, quasi fiabesca, adoro “I Was Here”.
12) Run The World (Girls):
la uptempo meno capita del 2011? Si decisamente si. I risultati di “Girls” sono stati deludenti nelle classifiche internazionali rispetto ai canoni di Beyonce. Per me l’errore è stato quello di scegliere questo brano come primo singolo. Un brano che spaventa, che sconvolge, e non facile da digerire. Ma dopo alcuni ascolti ci si trova assolutamente, il beat è strepitoso, come detto da lei stessa nel suo documentario “Year Of 4”, è electro ma richiama le sonorità africane. Un pezzo di eccellente fattura, accompagnato da un video assolutamente epico fatto di coreografie strepitose. Mi fa arrabbiare vedere una uptempo del genre finire male nelle chart. Secondo me bisognava aspettare che la gente entrasse nel disco con una slow, per poi lanciare il pezzo, avrebbe sicuramente riscosso più consensi. Tuttavia i club lo passano volentieri, dopo un iniziale scetticismo il pezzo cattura, anche i più malfidenti, e credetemi in discoteca lo sento sempre più di una volta! “Run The World” meritava di più, nonostante il beat sia stato riciclato (ottimamente), ma pur sempre riciclato da “Pon Da Floor”.
Track Versione Deluxe:
1) Lay Up Under Me:
una Beyoncé tinta di Motown in questa freschissima up. Sean Garrett ci ha messo lo zampino come songwriter. Una canzone fresca, allegra, ed una vocalità di Bee rilassata e primaverile. La track diventa con gli ascolti sempre più interessante.
2) Schoolin’ Life:
è forse il pezzo più bello delle Bonus. Il flavour è fantasticamente anni ’80, Beyonce grintosissima. La canzone entra subito in testa grazie al suo testo ed il suo ritornello dove Beyonce canta “Schoolin’ life….oh oh oh….schoolin’ life….” e quel Oh Oh che non ti molla mai. Per me poteva tranquillamente essere inclusa nel CD main, ha tutte le caratteristiche per fare bene.
3) Dance With You:
è una produzione a cura di The Dream. Una slowjam R&B al 100%, un po’ anni ’90, molto morbida, qualcosa che poteva tranquillamente andare a finire nell’ultimo disco di Ciara che era appunto interamente prodotto da Dream. Penso che abbia poco a che vedere con il resto del disco, e per questo inclusa come bonus track della deluxe.
Per la prima volta nella sua vita, Beyoncé cammina da sola. Infatti “4” è il primo disco completamente auto-gestito senza l’aiuto del super-manager, il padre Mathew Knowles che fino ad oggi aveva gestito la figlia per farla arrivare a questo status di superstar internazionale.
Si sente chiaramente, Beyoncé in questo progetto ha messo più anima e più cuore del solito. In un periodo veramente difficile per la musica R&B in generale, la diva Texana ha voluto rischiare alla grande, puntando su musica di qualità, fuori dalle mode del momento, e riportando in vita sonorità gloriose del passato, con innovazione futurista.
Sarebbe mai nato questo “4” insieme alla gestione del Padre? Per conto mio no, Mathew ha sempre puntato più ai risultati in classifica, al puro business, mentre si scopre che in fondo Beyoncé è più attaccata alla qualità della musica che ci propone, e decisamente molto molto orientada verso i suoi fans, quelli che la seguono da sempre e che con questo disco hanno solo potuto godere.
Questo disco per conto mio assume un significato molto importante. La musica R&B è stata deformata e strattonata negli ultimi anni, e vedere un’artista del calibro di Beyoncé uscire con un disco simile, R&B oriented, di ottima fattura, riempie il cuore di gioia. Una come lei poteva tranquillamente prendere 4 producers “electropop” del momento e vendere singoli a manetta, nessuno glielo impediva! Invece no, ha voluto rendere omaggio alla sua musica, alle sue origini, a quel meraviglioso genere che si chiama R&B! Insomma, per me la “salvatrice” 2011 della musica Urban.
Beyoncé fa tendenza, e speriamo che altre artiste si decidano a rilasciare musica di qualità, anziché musica “spazzatura” solo per arrivare il prima possibile alla numero 1.
Il disco è uniforme e diverso allo stesso tempo! Ogni canzone ha una sua storia diversa, dalle slow alle uptempo, si ha la sensazione di ascoltare un CD diverso ad ogni traccia, ma allo stesso tempo si sentono i collegamenti e si percepisce il concept del disco. Un disco che lascia di stucco per l’utilizzo della voce da parte di Beyoncé, che in un CD solo non aveva mai cantato così tanto, così bene, e così in primo piano. Un disco che ti lascia ipnotizzato, che ti entra dentro, che ti divora lentamente.
2011? 1990? 1960? 2034? Non fa differenza! Questo disco è splendido, senza tempo!
Proprio non seguendo le mode, è un CD da apprezzare, un CD che tutti possono apprezzare, vecchi, giovani, donne, uomini, bambini. Se si amano le belle voci, se si ama la musica da ascoltare, e da vivere, non si può rimanere indifferenti a questo progetto.
Il paragone con i lavori precedenti. Innegabile che “I Am… Sasha Fierce” abbia contribuito e molto a portare Beyoncé nello status di SuperStar internazionale. Per i miei gusti era tuttavia un progetto molto “anonimo” e frammentato. Canzoni con produzioni all’ultima moda, e sound decisamente più compiacente nei confronti del pubblico Pop-Commerciale. “Single Ladies” tuttavia rimane una uptempo inimitabile, ed insuperabile. “4” è più adulto, più R&B, e qualitativamente più valido.
Se paragoniamo invece “4” a “B’Day”, ascoltiamo due dischi Urban oriented, entrambi di ottima fattura, con la differenza che il primo è più soave, focalizzato sulla voce, l’emozione e le ballad, il secondo invece estroso, uptempo, grintoso!
“Dangerously In Love”, nel mio cuore, rimarrà sempre insuperabile, ma erano altri tempi, ed un modo completamente diverso di vivere la musica R&B contemporanea. Il suo primo progetto da solista mostrava tante Beyoncé diverse, era una sorta di presentazione, per la serie “vi faccio vedere quante cose so fare”, ed ha conquistato tutti!
Le vendite? Per ora le vendite hanno superato le aspettative, nonostante una massa di gufi gridavano al primo “flop” di Beyonce. Passano tuttavia in secondo piano le vendite quando un’artista decide, con la sua testa, di creare un progetto senza badare troppo alle tendenze! In questo senso Beyoncé con “4” si è assolutamente avvicinata di più ad artiste come Alicia Keys, Mary J. Blige, Adele, e distanziata enormemente dalle popstar del momento Lady Gaga, Spears, Perry, Rihanna.
Un album che sfiora la perfezione. Certamente uno dei migliori album di questo 2011.
Ci tengo in questa recensione a fare una pubblicità particolare al nostro Forum di Beyoncé. Infatti in Italia non esiste un forum dedicato a Beyoncé così attivo e così ricco di informazioni e fans come il nostro! Insomma, per Beyoncé siamo al no1 nel paese, e sin dagli esordi del Blog, nel bene e nel male, abbiamo sempre molto parlato di Bey! Dunque, non indugiate ulteriormente, ed iscrivetevi! Troverete un team di Moderatori preparatissimi, e tutte le novità più succulente riguardanti la Knowles in anteprima!
Come al solito non indugiare a mandarci le vostre “contro-recensioni“, se saranno valide verranno pubblicate (mail)