Sweetener, il quarto album in studio della cantante statunitense Ariana Grande, è arrivato ed ha subito spiazzato tutti.
Ariana, incolpevole protagonista di uno degli attentati terroristici più vili degli ultimi anni, al termine del suo show a Manchester, riesce a voltare pagina, presentando al suo immenso pubblico un lavoro profondo, complesso, ma al tempo stesso diretto e coerente.
Sembra trascorso un secolo dal suo esordio in tv grazie al ruolo di Cat Valentine nelle sitcom di successo di Nickelodeon Victorious e Sam & Cat.
L’album, composto da un totale di 15 tracce contiene collaborazioni con Missy Elliott, Nicki Minaj e Pharrell Williams, e fa da seguito al suo Dangerous Woman del 2016.
Svestiti i panni della “donna pericolosa”, in Sweetener il filo conduttore sembra essere una atmosfera sognante ed immaginifica, in cui tutto alla fine trasuda dolcezza. Scopriamo meglio l’album track by track:
Contenuti dell'articolo
raindrops (an angel cried)
37 secondi di angelici vocalizzi per un messaggio d’amore e dolore:
Quando le gocce di pioggia sono cadute dal cielo
Il giorno in cui mi hai lasciato, un angelo ha pianto
Oh lei ha pianto, un angelo ha pianto
Lei ha pianto
blazed (ft. Pharrell Williams)
Ritmi caraibici, arrangiamento blues based, l’alchimista Pharrell ci mette lo zampino.
Ricorda vagamente la recente Sangria Wine scritta per la Cabello, ma qui siamo su un altro pianeta. Never let you, Never let you go…
The Light Is Coming (ft. Nicki Minaj)
Il secondo singolo, in collaborazione con la rapper Nicki Minaj, è stato presentato il 2 giugno 2018 al Wango Tango ed è stato messo in commercio il 20 giugno 2018 insieme al pre-ordine dell’album.
Pharrell in N.E.R.D. mode, pulsazioni ipnotiche, trap trascinante, un mix di beat in crescendo, a tratti ingombrante… La voce di Ariana viene filtrata e ancora una volta si adatta perfettamente alla traccia. Il pezzo però non decolla, ennesima collaborazione della Minaj, forse sarà più apprezzata negli Usa
R.E.M
Onirica, dai ritmi soft, è una Ariana che canta in modalità pop anni.’90/2000 (il gospel ricorda brani come I believe I can fly). Questa traccia originariamente scritta per Beyoncé (con il titolo Wake up) trova nell’interpretazione della Grande la sue giusta dimensione.
Il cantato strizza l’occhio alla migliore Mariah Carey quella che dominava le chart americane.
Uno dei brani più incisivi, tra sottili bassi pulsanti e ritmi sincopati l’invito Wake up, wake up risuona nel cuore e nella testa.
God Is a Woman
Chitarre distorte, ritmica cangiante che richiama Genie in a bottle di Christina Aguilera, cantato R&b e cadenze orientaleggianti. È il brano manifesto dell’album, racchiude in sé il concept dell’intero lavoro.
Il testo ispirato al girl power trova piena esplicazione nel video che è una perla rara nell’attuale panorama musicale.
Non una hit spacca classifiche, ma un pezzo più profondo di quanto sembri.
Ariana Grande prende virtualmente il testimone da Madonna (voce di Dio nel video), nella lotta per la parità uomo/donna nel mondo del musicbiz e in generale nella società in cui viviamo; contro gli haters che sanno solo gettare fango su tutto e su tutte…
sweetener
La title track che non ti aspetti.
Pianoforte e voce e ancora un tessuto ritmico discontinuo. Echi e riverberi si alternano su una base di voce in stile soft urban.
When life deals us cards
Make everything taste like it is salt
Then you come through like the sweetener
Chiude un trionfo di tastiere sognanti.
successful
Max Martin ripesca l’ispirazione dalle sue produzioni del 2000 (Britney Spears) i suoni sono stati ammorbiditi e aggiornati con un pizzico di bossa nova e new soul, il resto lo fa la voce di Ariana, mettendo in gioco le sue anime R&b e gospel.
everytime
Beat in primo piano e atmosfere pop.
Bellissimo pezzo, nostalgico, gradevole e coinvolgente. Breve ma intenso.
But everytime I think I’m free
You get high and call on the regular
I get weak and fall like a teenager
Why, oh why does God keep bringing me back to you?
breathin
Campanelli e tastiere cullano il registro vocale alto della cantante che prende il sopravvento e si apprezza in tutta la sua estensione. Il ritornello,
Just keep breathin’ and breathin’ and breathin’ and breathin’
I know I gotta keep, I keep on breathing
Just keep breathin’ and breathin’ and breathin’ and breathin’,
ricorda brani potenti a la Cher (vocalmente) e Lady Gaga (nella melodia)
Una base trascinante, beat vintage e schitarrate elettriche.
No Tears Left to Cry
È stato il primo singolo, pubblicato il 20 aprile 2018 e molto apprezzato dal pubblico.
Solo lei poteva riuscire nell’impresa di trasformare un brano, la cui ispirazione nasce dal tragico attentato di Manchester, in un mix uptempo talmente incisivo.
Una melodia continua sostenuta nell’intro dalle immancabili tastiere sognanti che in accelerazione lasciano il posto a suoni più forti e netti. La base è ridotta all’essenziale per lasciare spazio alla voce.
Evocativo il ritornello:
Right now I’m in a state of mind
I wanna be in like all the time
Ain’t got no tears left to cry
So I’m pickin’ it up, I’m pickin’ up
borderline (ft. Missy Elliott)
Uptempo, sussurrata, cantata tutta d’un fiato.
Bello sentire Missy Elliott, regina del rap apripista e testimone di quel girl power duramente conquistato dalle donne del musicbiz.
Synth in evidenza e ritmo continuo, un crescendo tipico di Pharrell Williams, le percussioni tradiscono la sua firma.
better off
Una ballata, un duetto con se stessa, accompagnata da una chitarra basso che traccia il solco su cui si inseriscono vibranti riverberi elettronici. La Voce è cangiante, ricca di sfumature, l’interpretazione appassionata.
Atmosfere da sogno chiuse magicamente da archi in primo piano.
goodnight n go
Acuti ammalianti in primo piano per un brano dall’anima soul intriso di elettronica a metà strada tra new age e Edm.
Strizza l’occhio alle produzioni attuali ma si distingue per l’originale mix tra cantato lento e ricco di vocalozzi e base uptempo.
pete davidson
Il brano è dedicato al suo ragazzo, canta tra le righe, del colpo di fulmine che ha riempito il cuore della giovane e talentuosa Ari.
Osteggiato da tutti, il suo sentimento trova spazio anche sul disco.
La Grande rimarca ancora una volta che non deve chiedere il permesso a nessuno per le sue scelte.
get well soon – 5:22
Sembra Alicia Keys, pianoforte e voce per il pezzo di chiusura dell’album. Accenti soul e un’evoluzione gospel caratterizzata da una bellissima melodia sulle strofe finali enfatizzata dalle voci in controcanto.
Un cambio di registro decisamente inaspettato. Una bella prova.
Il brano volutamente ha una parte finale in silenzio per finire al minuto 5:22 ( 22 maggio, data dell’attentato di Manchester).
Ariana non si è posta vincoli nella sua creazione artistica, il suo sound tipicamente pop e R&b ha subito una significativa influenza dalle produzioni pop a cavallo tra gli anni ’90 e il 2000.
L’avvento di Pharrell ha dato freschezza ad un sound spesso ridotto all’essenziale.
Musicalmente l’album è pieno di ottime idee, linee di basso pulsanti, percussioni, e alternanze tra strumenti diversi ( pianoforte, archi, elettronica). Il tutto però lascia spazio alla voce di Ariana Grande, morbida e ammaliante, mai urlata o eccessivamente distorta, una interprete il cui talento ha ancora molto da mostrare e che merita una produzione sofisticata e ambiziosa.