Lo scorso 7 Febbraio fu una giornata importante per tutti gli amanti del football americano e del mondo della musica: se da un lato i campioni dell’American Football Conference (AFC), i Denver Broncos, hanno battuto col punteggio di 24-10 quelli della National Football Conference (NFC), i Carolina Panthers, dall’altro abbiamo potuto assistere alla presenza di Lady Gaga, la quale si è esibita cantando l’inno americano in una performance impeccabile, e del trio Beyoncé – Bruno Mars – Coldplay, che hanno intrattenuto durante l’halftime tutti e 112 i milioni di persone che hanno seguito lo show in America. (QUI per rivedere le performances).
Beyoncé si è esibita con un gruppo piuttosto consistente di ballerine: performano il nuovo brano della cantante, Formation, prima di riunirsi a Bruno Mars sul palco, in un tete-a-tete che pare come una sfida tra i due artisti.
Formation è un brano in cui una Beyoncè cattiva e rapper improvvisata si dichiara fiera delle proprie origini black, e ciò è stato abbastanza apprezzato in USA, per quanto il sound del pezzo, troppo caotico e quasi incomprensibile (e brutto?), abbia fatto storcere il naso non a pochi.
Durante l’esibizione il pubblico è in visibilio, ma non tutti hanno accolto la prestazione dell’interprete con entusiasmo: la stampa, politici e diverse personalità Statunitensi hanno criticato aspramente la popstar. Vediamo quindi quali sono i punti che hanno fatto sfociare questo grande show in una vera e propria pioggia di critiche.
Innanzitutto le ballerine erano vestite con degli abiti in pelle nera e richiamavano apertamente il Black Panther Party, celebre organizzazione afroamericana che operò negli States durante gli anni ’60 del secolo scorso. Le Pantere Nere sostituirono al principio della non-violenza portato avanti da Martin Luther King, quello dell’autodifesa (self-defence) come strumento di lotta fondamentale. In particolare, cominciarono a praticare il “Patrolling”, che consisteva nel pattugliare le azioni della polizia, tenendo sempre le armi in bella vista, in modo da condizionarne l’operato, impedendo che questa abusasse del suo potere contro le persone di colore.
Oltre all’outfit, ha dato noia vedere le ballerine alzare il proprio pugno in aria durante la performance: questo segno è divenuto simbolo di superiorità razziale dei neri durante gli anni ’60 e ’70 in seguito alle Olimpiadi del 1968, durante le quali due noti sportivi classificati al primo e al terzo posto in una delle specialità decisero di puntare il proprio pungo al cielo come simbolo di superiorità della razza nera.
Per concludere vi è anche lo schieramento delle ballerine a forma di X durante la performance di Formation. Il gesto richiamerebbe Malcolm X, noto attivista statunitense a favore dei diritti degli afroamericani e dei diritti umani in genere durante gli anni ’50 e ’60. Nella sua ideologia vi era il principio base di contrapposizione violenta alla situazione dei neri durante quei decenni, la quale si sarebbe risolta solo con sopravvento dell’Islamismo. Malcolm fu assassinato a New York il primo giorno della Settimana Nazionale della Fratellanza, per mano dei membri dell’organizzazione di cui era stato precedentemente portavoce, la Nazione Islamica.
Ma quali sono le accuse mosse alla cantante?
I media sono coesi nel sostenere che l’unione di questi dettagli vada a formare un quadro volto a sponsorizzare messaggi di odio razziale, propaganda politica e violenza in un evento che dovrebbe essere assolutamente a-politico e laico, una manifestazione sportiva che dovrebbe rinforzare al massimo il senso di patriottismo e l’orgoglio nazionale. In particolare, il tutto è stato letto come un’istigazione a non riconoscere l’autorità delle forze armate ed in particolare dei poliziotti bianchi.
A confermare la teoria che Beyoncé sia anti-cops non sono però solo i riferimenti al Partito delle Pantere Nere o alle ideologie di Malcolm X, bensì anche una scena ben precisa all’interno del videoclip ufficiale di Formation, nella quale si vede un bambino di colore ballare dinanzi a una schiera di poliziotti bianchi armati, i quali successivamente alzano le mani al cielo davanti a lui in segno di resa. La scena è seguita da un graffiti con la scritta “Stop Shooting Us“ (tradotto: “Basta Spararci”). Inoltre per tutto il video Beyoncé è su un’auto della polizia che affonda progressivamente.
Molte le proteste, prima tra tutti quella di Peter T. King, politico repubblicano membro della Camera dei Rappresentanti per lo stato di New York, il quale ha condannato duramente la cantante. Ecco le sue parole:
La propaganda pro-Black Panther e anti-poliziesca manifestata nel video “Formation” e nella performance di Beyoncé al Super Bowl è solo un altro esempio di quanto sia diventato accettabile essere contro le forze armate.
Ma non è il solo. In un’intervista al Monday’s Fox & Friends, l’ex presidente di New York City, Rudolph Giuliani si è schierato, contro il suo tributo all’attivismo nero durante la performance al Super Bowl, dato che, a suo dire, i performer stanno parlando all’americano medio, dando messaggi sbagliati. Ecco un estratto dell’intervista:
Ho pensato che è stato davvero oltraggioso per lei (Beyoncé) utilizzare il palco del Super Bowl per attaccare gli ufficiali di polizia, gli stessi ufficiali che la proteggono e ci proteggono. Avrei preferito del decente e sano intrattenimento.
Se da un lato i politici bianchi hanno criticato l’artista, non poteva che esserci anche qualcun altro a difenderla: è il caso di Melina Abdullah, una attivista del Black Lives Matter, movimento contrario alla violenza sulle persone di colore. A voi le sue parole:
E’ stupendo che artisti come Beyoncé vogliano incrementare la consapevolezza sociale utilizzando il proprio lato artistico per promuovere la giustizia.
Pareri contrastanti provenienti dagli estremi politici. Certo, le vicissitudini degli ultimi attentati ai neri da parte di poliziotti bianchi non sono certo storia, ma era necessario portare sul palco del Super Bowl una faccenda che con il mondo dello spettacolo e dello sport c’entra ben poco? E’ corretto fare propaganda politica in uno show del genere?
Una cosa è certa, Beyoncè ha voluto provocare, e le critiche probabilmente erano già state messe in conto. Ma siamo sicuri che ciò gioverà all’ immagine della cantante e alla canzone (che, pur non godendo del supporto di tutte le piattaforme a causa delle politiche pro-Tidal di Jay Z, pur avendo debuttato nelle charts Billboard, non è riuscito neanche a raggiungere la centesima posizione in Hot 100)?
Voi che cosa ne pensate di tutta questa situazione? Siete dalla parte di Beyoncé o ritenete che abbia sbagliato?