Non è la prima volta che un’università tira fuori con qualche curiosa ricerca ma questa volta ci sentiamo di dire che quello che sta succedendo nell’University of Oklahoma è davvero sorprendente. I posters che da qualche giorno tappezzano i corridoi del prestigioso campus americano fanno delle accuse davvero pesanti: ‘Hello’ di Adele incoraggerebbe lo stalking.
Le immagini stanno facendo il giro del web e tutti i giornali statunitensi hanno riportato questa notizia. Infatti, un gruppo di ricerca, il “Gender + Equality Center” impegnato nella propaganda del “Mese contro lo Stalking” ha fatto stampare sui propri volantini una frase della hit di “25”, per dimostrare che alcune canzoni pop possono avere una brutta influenza verso coloro che le ascoltano.
“DEVO AVER CHIAMATO MILLE VOLTE” –
“Anche le grandi canzoni possono contribuire alla normalizzazione della violenza sessuale”
La direttrice del gruppo, Kathy Moxley, interpellata dall’emittente FOX, ha spiegato come la loro intenzione sia quella di utilizzare esempi musicali per dimostrare che alcuni aspetti della cultura popolare e dei media possono influenzare negativamente il comportamento delle persone.
Per accompagnare la loro tesi hanno optato in particolare per ‘Hello’, una delle canzone simbolo degli ultimi mesi. La campagna in questione oltre il campus si sta facendo spazio anche nei social network, creando, neanche a dirlo, non poco rumore. A fare compagnia ad Adele ci sono i Maroon5, anche loro accusati per la loro hit ‘Animals’, in particolare il verso: “Baby, I’m preying on you tonight. Hunt you down eat you alive”.
Scegliere due stelle del loro calibro è sicuramente oltre che una provocazione anche un modo per attirare l’attenzione di tutti e, in tal senso, hanno fatto centro. Quello che però pare davvero eccessivo è il fatto di usare come slogan negativo il verso di una canzone che obiettivamente tutto pare tranne che un inno allo stalking. Anzi. Sfido chiunque a dire che durante l’ascolto di ‘Hello’ ha pensato anche solo una volta che la canzone sia un incitamento alla violenza sessuale (perché è letteralmente di violenza sessuale che parla il poster riferendosi al brano).
La provocazione ci sta, ma in questo caso l’accusa ci sembra infondata: volendo, avrebbero invece potuto trovare qualche altro esempio certamente più centrato. A tal proposito, non abbiamo nulla da dire contro le polemiche scatenate per “Animals”, brano il cui video mostra Adam Levine incarnare perfettamente la figura di uno stalker psicopatico, ma francamente accuse del genere rivolte al brano appaiono un po’ fuori luogo.
Enorme rispetto e ammirazione per il loro impegno in questa causa importantissima, specie in un’epoca dove lo stalking è davvero una piaga sociale da non sottovalutare. Ciò non toglie però che a volte si tende a voler fare il passo più lungo della gamba; troppo facile voler sporcare il nome di un’artista come Adele solo per avere più richiamo.
Sarebbe interessante sapere cosa la diretta interessata pensa a riguardo, anche perché Adele si è sempre dimostrata una grande professionista ma in primis una grande persona e vedere il proprio nome accostato a certe accuse non deve essere affatto piacevole.
Voi cosa ne pensate? Comprendete la scelta azzardata del “Gender + Equality Center” o trovate l’accostamento totalmente inappropriato?