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Shakira non é solo quella che duetta con Bizarrap, durante la sua carriera ha davvero creato grandi capolavori. Celebriamo Oral Fixation.
Oral Fixation nei suoi due volumi é stato un grande apice della carriera di Shakira, che pubblicava un doppio disco meraviglioso che mostrò al mondo quanto grandi fossero le doti artistiche di questa donna. Il progetto fu diviso in due, una versione spagnola, l’altra inglese.
Ciò si tradusse in due release, una a giugno ed una a novembre (il 28). I due album erano legati da un concept simile ma non identico, insomma due veri e propri gemelli, due enti a sé stanti ma in perpetua simbiosi tra di loro, e con un genoma identico ma espresso diversamente per varie ragioni.
La differenza principale è che il primo capitolo, Fijación Oral, Vol. 1, è un disco in spagnolo, mentre il secondo capitolo “Oral Fixation, Vol. 2” è un disco in inglese
ma questa non è l’unica. Un’altra differenza molto importante è che il primo capitolo era composto esclusivamente da brani incentrati sull’amore, mentre il secondo conteneva si una forte componente romantica, ma trattava anche altri argomenti, i quali a volte toccavano anche temi sociali. Un punto in comune era invece il titolo, relativo alla “fissazione” di Shakira per l’espressione di tutte le sue emozioni attraverso l’oralità.
Già dipingendolo in questo modo, capiamo come questo progetto non fosse ambizioso solo perché obbligava l’artista a portare avanti due Ere contemporaneamente, ma soprattutto perché si impegnava a creare due dischi uguali ma diversi, due album che potessero sembrare quasi uguali sotto alcuni aspetti ma che in altri punti presentassero delle differenze lampanti.
Non era detto che questo progetto dovesse andare a buon fine, ed invece l’artista fu assolutamente coerente con quanto affermato, e riuscì a generare due gioielli preziosi, due perle rare dalla straordinaria bellezza e che riuscirono ad ottenere un successo anch’esso straordinario. Ottime vendite degli album, grandissime vendite di alcuni singoli, un successo stratosferico con il tour ed un’incetta di premi vinti: questi furono i risultati a cui quest’IMMENSO capolavoro portò, e per questo abbiamo deciso di celebrarlo con 10 curiosità.
Alterneremo ovviamente dati riguardanti solo il gemello spagnolo ed altri riguardanti solo il gemello inglese con curiosità che ci raccontano invece l’intera Era discografica nel complesso. Siete pronti a questa grande avventura?
1) La Tortura è il singolo spagnolo di maggior successo nella storia del mercato statunitense.
Il mercato americano sarà anche il più forte al mondo, ma ha sempre avuto un difetto molto grave: un protezionismo incredibile, un senso di protezione verso i propri talenti che spesso lo porta a voltare le spalle davanti ad ogni fenomeno non anglofono, ma con il tormentone “La Tortura” (primissimo singolo del progetto) Shakirà riuscì ad abbattere anche questo insormontabile ostacolo.
Tutti furono investiti dalla febbre scatenata da questa irresistibile e magnifica hit, e mentre il pubblico continuava ad idolatrarla, le radio americane furono praticamente obbligate a riconoscerne la grandezza ed a passarla. Tutto ciò portò il pezzo a risultati incedibili: un peak alla no.23 della Billboard Hot 100 (il migliore di sempre per una canzone in spagnolo), il continuo passaggio del video SENZA SOTTOTITOLI IN INGLESE su MTV Stati Uniti, ed un disco d’oro ottenuto in anni in cui solo le hit più forti riuscivano ad avere una certificazione.
Tutti questi furono risultati epocali per una canzone in lingua spagnola, e siamo soltanto all’inizio di un’Era che ci riserverà ancora moltissime sorprese.
2) Hips Don’t Lie: la canzone dei record.
Non solo “La Tortura” riuscì a rompere una serie di record, ma anche il singolo di maggior successo estratto dal gemello anglofono riuscì a fare lo stesso, il tutto però non in relazione ai risultati ottenuti solitamente dalla musica latina, ma in relazione al mercato musicale mondiale. Posizionandosi alla no.1 in 55 classifiche diverse, il brano eguagliò il record di “Hung Up” di Madonna di brano avente occupato la no.1 in più classifiche. Ma il successo del brano non finisce qui.
Con un numero di passaggi radiofonici incredibilmente grande in tutto il mondo, il pezzo riuscì a diventare la canzone più passata di sempre nell’arco di una sola settimana dalle radio statunitensi. Un risultato che sarebbe stato storico per chiunque, figuriamoci per un artista NON statunitense, che praticamente riusciva a piegare al suo volere un mercato da sempre restio ad accogliere bene i cantanti stranieri.
Tra l’altro, la successiva release di un cofanetto contenente entrambi i CD farà sì che il successo di questo singolo accresca anche le vendite del “gemello spagnolo”.
3) Le copertine dei due dischi presentano dei concept ben studiati e per nulla banali.
A prima vista, infatti, le due copertine potrebbero sembrare semplicemente degli scatti meravigliosamente artistici che ritraggono una delle donne più belle al mondo in pose ed ambientazioni a metà strada tra il quotidiano ed il particolare, ma in realtà ciò che sta alla base dell’artwork di questo incredibile progetto è un lavoro iconografico volto a fondere elementi estrapolati dalla religione cristiana.
Nell’album spagnolo Shakira posa in un ambito bianco/grigio perla con un neonato in braccio. A prima vista potrebbe sembrare uno scatto semplicemente volto a celebrare l’argomento amoroso del disco (questo intendendo il bambino come il “frutto dell’amore”), ma il significato di questo scatto non si ferma qua. Shakira vuole infatti interpretare il ruolo di una novella Madonna con in braccio il Gesù Bambino, mentre il vestito non perfettamente bianco potrebbe indicare che l’artista in realtà non è così pura come la Madonna originaria…
Decisamente più immediato è il significato della copertina del secondo volume. Qui troviamo una Shakira vestita solo con un completino intimo che sembra fatto con foglie di alberi posare con una mela rossa in mano, insomma un riferimento al mito biblico di Adamo ed Eva che vede dunque la nostra Shaki interpretare questa volta il ruolo di Eva. La Madonna si è fatta dunque donna mortale e peccatrice per questo progetto, segno di come l’amore non sia più l’unico elemento cantato, di come sia ora contaminato da un elemento esterno…
4) Il significato delle copertine non aiutò per Shakira a scampare alla censura nei paesi arabi.
Quando una cantante posa seminuda in uno scatto, si sa, poco importa in paesi con una cultura diversa dalla nostra se lo ha fatto per motivi prettamente di marketing o, come è avvenuto in questo caso, per lanciare un messaggio ben preciso.
A chi gestisce la distribuzione della musica dei paesi arabi poco interessò del messaggio che stava dietro al tutto: una donna seminuda in copertina non poteva arrivare in negozi e bancarelle, e per questo bisognava operare con una censura, annientando tuttavia il significato di questa piccola opera d’arte.
5) Il gemello spagnolo vinse ben 4 latin Grammy.
Quando un disco che qualitativamente è un capolavoro ottiene risultati di vendita esorbitanti, c’è poco da fare: è inevitabile che vinca tutti i premi possibili e immaginabili. Il riconoscimenti ottenuti dai due dischi, infatti, furono numerosissimi, ed in particolare il Vol. 1 riuscì ad aggiudicarsi (udite udite!) ben QUATTRO Latin Grammy Awards, ai quali va sommato un Grammy americano.
I Latin Grammy, che secondo molti hanno lo stesso valore dei Grammy americani, sono in assoluto il premio più prestigioso che esista per la musica latina, e vincerne 4 in una volta sola è un risultato davvero storico, un po’ come lo sono tanti altri ottenuti in questa incredibile Era discografica. Pensate che Shakira in tutta la sua carriera ne ha vinti 10, quindi 2/5 di essi sono arrivati grazie a questo disco.
6) In un primo momento, Hips Don’t Lie non doveva far parte di questo progetto.
Eh si, il più grande successo della carriera di Shakira non è nato per far parte di un suo album! Frutto di un incontro fortuito in una spiaggia tra Shakira e lo storico membro dei Fugees Wyclef Jean, il brano era nato semplicemente in quanto progetto legato ai mondiali di calcio 2006, ma visto lo straordinario successo ottenuto Shakira pensò bene di ristampare il Vol. 2 (che allora rischiava di vendere di meno del Vol. 1) aggiungendo questo brano.
La scelta si rivelò grandiosa, ed alla fine questo disco vendette di più del suo gemello, com’è normale che sia considerando la differenza oggettiva tra il mercato anglofono e quello latino.
7) Il tour volto a promuovere il progetto fu una delle tournée più lunghe e di maggior successo di sempre.
Il suo nome era “Oral Fixation Tour”, e questo tour era un progetto assolutamente mastodontico: 44 date in Europa, 55 in Nord America, 3 in America Centrale, 11 in Sud America,2 in Asia ed 1 in Africa, per un totale di 116 date, 4 diverse setlist, 20 milioni di dollari incassati e quasi 11 mesi di concerti continuativi.
Pochi artisti sono riusciti a portare avanti delle tournée così impegnative, per cui non possiamo non inchinarci davanti alla nostra Shaki per questa impresa.
8) Nella riedizione del Vol. 2 è presenta una versione spanglish de La Tortura.
Molto probabilmente, molti di voi conosceranno la hit “La Tortura” solo per la versione rilasciata come singolo, ma quella non è l’unica edit della canzone esistente: oltre ad “Hips don’t Lie”, Shaki ebbe la fenomenale idea di aggiungere anche una versione spanglish di quest’altra grandissima hit in tale disco.
Ciò ovviamente accrebbe l’appetibilità del disco anche nei paesi latini, visto che con internet che ancora non aveva preso molto piede comprare l’album era l’unico modo per ascoltarle la nuova “La Tortura”…
9) Il Vol.1 ottenne ben 11 dischi di platino nella sezione Latin in USA.
Ovviamente, se questo progetto era riuscito ad essere un successo paragonabile ai dischi anglofoni in USA, immaginate quanto imponenti fossero i suoi risultati in relazione agli altri album latini.
Con ben 1,012 milioni di copie vendute in USA, l’album ottenne 11 dischi di platino nella sezione Latin ed 1 in quella generalista. Parliamo insomma di un successo mastodontico, che schocko la comunità latina che viveva negli States, e che probabilmente mai si ripeterà nella storia della musica.
10) Il video di “Hips don’t Lie” fu il più trasmesso su MTV nel 2006.
Il grandissimo successo di “Hips don’t Lie”, ovviamente, non restò vincolato alla sola canzone. In un’era in cui ormai i video avevano già assunto un’importanza cruciale, la clip del brano ottenne risultati importanti tanto quanto quelli della canzone: i suoi passaggi sugli MTV di tutto il mondo furono tali da renderlo il video messo in onda più volte nel 2006 su tale network.
Questo si va ad unire a ben 7 nomination agli “MTV Video Music Awards” (che all’epoca erano ancora un premio serio), delle quali una (Best Choreography in a Video) si trasformò in premio.
Con 10 curiosità abbiamo esaminato un progetto che davvero ha fatto la storia della musica. Concludiamo il post con gli streaming dei due dischi. Voi cosa pensate di questo progetto?
Un ringraziamento speciale ad Andrea Cianci per averci aiutato a selezionare le curiosità.