Nonostante siano ormai passati quasi 4 anni dalla morte della cantautrice britannica Amy Winehouse, ancora non smettono di venire fuori progetti creati allo scopo di omaggiare questa grande artista.
L’interprete, scomparsa alla fatidica età di 27 anni a causa di vari problemi legati all’abuso di alcolici e sostanze stupefacenti, è entrata nell’immaginario collettivo come una delle più grandi cantanti della sua generazione, un’anima dannata che avrebbe potuto dare molto di più al mondo della musica ma che non ce l’ha fatta a sopravvivere a determinate problematiche.
Durante il prossimo mese di luglio, in occasione del quarto anniversario della sua morte, Amy sarà ricordata attraverso un nuovo documentario.
La pellicola sarà intitolata “Amy” e sarà distribuita all’interno dei cinema britannici per la regia di Asif Kapadia. La pellicola ripercorrerà i momenti salienti della vita e della carriera di questa ragazza, tanto talentuosa quanto maledetta, e al suo interno troveremo anche delle canzoni mai rilasciate.
Ecco quali sono state le parole di uno dei dirigenti della Universal nei confronti di questo progetto:
Amy è un film tenero e molto complicato. Si affrontano un sacco di temi: la famiglia, i media, la fama, la dipendenza, ma soprattutto, cattura il cuore su quello che era davvero, una persona straordinaria e un vero genio musicale
Queste parole non possono non suscitare un grande interesse nei confronti di questo documentario. Nella speranza che il progetto mostri davvero quella che era la vera natura di questa donna e non si riveli come l’ennesima speculazione su qualcuno che non c’è più, che ne dite di questa notizia?
AGGIORNAMENTO:
Come prevedibile, il documentario si è rivelato poco attinente alla realtà facendo così infuriare il padre dell’artista, il quale è subito corso ai ripari vietando la diffusione della pellicola e minacciando azioni legali. Ecco cos’ha dichiarato in proposito in un’intervista concessa al “The Sun”:
Mi sono sentito male quando ho visto il film per la prima volta. Amy si sarebbe infuriata. Questo non è ciò che avrebbe voluto. Io vengo mostrato come un padre assente durante i suoi ultimi anni di vita: la pellicola vuole dare l’impressione che la famiglia non ci sia stata. Ci sono accuse mosse contro la famiglia e il management che sono infondate e folli.