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Il 2013 può essere considerato l’anno del Blue-Eyed Soul, il Soul Bianco!
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Se da una parte Justin Timberlake detiene il record dell’album più venduto del 2013, Robin Thicke vanta sicuramente la hit dell’anno con
“Blurred Lines“
numero uno in circa 27 paesi, più di due milioni di unità vendute in US raggiungendo il milione anche in UK, un successo planetario che forse nemmeno lui poteva aspettarsi.
Ritorna così alla ribalta quel giovane dai capelli lunghi che girava per le strade di Manhattan in sella alla sua bici mentre campionava in maniera geniale la quinta sinfonia di Beethoven, facendosi conoscere anche qui in Italia. Da allora ne ha fatta di strada, non solo con la bici, una carriera caratterizzata da luci ed ombre sia come interprete che da producer/songwriter ma regalando sempre vere e proprie perle e come posso non citare “The Evolution of Robin Thicke“, un album che non avrei problemi a classificare come uno dei migliori in assoluto per quanto riguarda l’R&B Contemporaneo.
A fine maggio RnbJunk ha avuto il privilegio di intervistare l’artista in procinto di completare questo suo 6° studio-album intitolato proprio Blurred Lines, previsto per il 30 luglio in US ma pubblicato internazionalmente dal 15.
In quella occasione ci aveva anticipato una direzione diversa dell’album rispetto ai suoi precedenti, meno ballad più up-tempo per un album più ‘divertente’ a discapito delle tracce ‘sentimentali’ che in ogni caso non mancano del tutto all’interno dell’album; per questo ha lavorato con produttori come Pharrell, Timbaland, Pro-J, will.i.am e Dr.Luke…allora esploriamolo più da vicino con il nostro percorso track-by-track:
Apre l’album ovviamente “Blurred Lines” featuring T.I. e Pharrell autore del brano che oramai conoscete a memoria. Tutto parte dall’ispirazione di “Got to Give It Up” di Marvin Gaye, il beat è stato creato proprio sulla falsa riga di quest’ultimo, in più quel ‘tocco magico’ di Pharrell che già in passato aveva mostrato un certo feeling artistico con Robin, ricorderete Wanna Love You Girl. Risultato? tormentone divertente ma non banale che ancora oggi fa da colonna sonora a quest’estate 2013.
L’ispirazione ad un grande della musica anni 60/70/80 o in generale alla Motown non resterà un caso isolato come noteremo successivamente ma prima incontriamo
“Take It Easy On Me”
prodotta dall’altro producer del momento Timbaland. Si tratta di una club banger caratterizzata dal forte synth tipico del produttore strizzando l’occhio alla musica pop, non a caso è stata scelta come follow up di Blurred Lines nel mercato europeo.
Da questo momento Robin può dare sfogo alla sua creatività proponendo tre tracce consecutive ispirate prevalentemente alla disco-funk, a mo’ di Nile Rodger che ha dato il suo contributo al sound già pre-gustato nell’ultimo lavoro dei Daft Punk.
La prima è $
“Ooo La La“
Robin si affida al suo producer di fiducia Pro-J con il quale ha dato vita ad alcuni dei pezzi più importanti della sua discografia e non, come Can U Hadle It contenuta nella pietra miliare Confessions di Usher. In questa prima mid-tempo dal groove anni ’80 incontrata nell’album, forte è il richiamo a Off The Wall di Michael e soprattutto ad El DeBarge forse per il falsetto che caratterizza l’intera canzone mentre gli archi nel finale contribuiscono a renderla senza tempo. Sulla stessa scia viaggia
“Ain’t No Hat 4 That“
più percussioni e un ospite speciale ad aprire la traccia, il figlio di 3 anni Julian. Tuttavia non si tratta dell’unico familiare ad aver contribuito al pezzo, scritto a quattro mani insieme al padre Alan Thicke, musicista e attore canadese. Fino ad ora non sono i testi a brillare, talvolta volutamente ‘ironici’ come in questo caso dove Robin, abbandonando per un attimo il falsetto, canta di una donna coinvolta nel mondo superficiale, fantastico nel ritornello: “Hai la cura per l’ansia, hai la pillola per il male ma le tue scarpe e borse belle non ti aiuteranno quando sei triste…“.
L’artista segna la sua tripletta nell’ultimo approccio dancefloor con
“Get It My Way“
prodotta ancora da Pro-J, upbeat allegro pieno di strumenti dove è pronto ad affrontare gli ostacoli della vita e gli scettici a testa alta, prima di entrare nella seconda parte dell’album che possiamo identificare come EDM (Electronic Dance Music) inaugurata dalla traccia prodotta da Dr.Luke intitolata
“Give It 2 U”
scelta come singolo americano nonostante le liriche esplicite: A Big Kiss For U, I Got a Hit For U, Big D**k…insomma avete capito! Robin trascina in questo pezzo anche il rapper del momento Kendrick Lamar abbandonando il suo west-coast hip-hop ma non il suo stile. Nella deluxe edition troverete anche l’aggiunta di 2 Chainz.
In questo filone edm dell’album poteva mai mancare will.i.am? eccolo puntuale in
“Feel Good”
ma niente paura, non vengono tralasciati gli elementi fedeli all’R&B/Soul come il suono del piano che accompagna ancora una volta il falsetto di Robin rendendola del tutto piacevole e se proprio non riuscite a mandar giù questo stile inizia ufficialmente da ora l’ultima parte caratterizzata dal classico Robin Thicke, quello ispirato al suo grande amore Paula Patton alla quale dedica la ballad
“4 The Rest Of my Life“
vera e propria love song dove, come raccontato anche nella nostra intervista, canta di come a soli 15 anni rubò l’auto del padre per andare a riprendersi quello che poi sarebbe diventato appunto l’amore per il resto della sua vita, un amore che nemmeno un video come quello di Blurred Lines pieno di donne svestite può scalfire… a parte gli scherzi, in questo genere Robin risulta sempre maestro!
Ci avviciniamo alla fine dell’album, sono solo 10 le tracce per noi europei, in attesa della deluxe edition che conterrà due pezzi extra intitolati “Pressure” e “Put Your Lovin on Me.
Lasciamo che Robin si goda questo momento magico in
“Top Of The World“
lui ce l’ha fatta, non ha mai mollato e con quella canzone che canteremo per tutta l’estate è arrivato in cima al mondo, il riferimento sembra essere chiaro. In realtà vuole essere una sorta di inno, uno sprono a credere sempre in se stessi e lo fa su un motivetto piacevole basato sul drum&bass intervallato dal suono della tromba avvicinandosi addirittura al rap nelle sue strofe, carismatico!
Chiude l’album una ballad dal sapore retrò
“The Good Life“
Robin si siede al pianoforte per una riflessione finale sulla bella vita, ma non quella vista dall’esterno dalle persone solo perchè si è alla guida di auto potenti, ma la bella vita quella che si vive ogni giorno con i propri cari, con le persone che si amano…vuole chiudere in questo modo Robin Thicke, quella persona genuina che abbiamo visto da vicino…
Manca purtroppo nella versione europea “Go Stupid 4 U” destinata solo al mercato US. Robin l’ha pubblicata tramite soundcloud in questa sua settimana di condivisione, mettendo insieme chitarra acustica, un forte bassline con tanto di sample hip-hop old school cantata ovviamente in falsetto…praticamente c’è tutto in questo pezzo a coronare l’ottimo lavoro proposto da Robin in questo album, potete ascoltarla cliccando qui.
Arriviamo così alle considerazioni finali…al primo ascolto, in un pensiero superficiale l’album può sembrare piatto, ci sono cascato anche io! Poi l’ho portato con me in una giornata di mare, orecchio teso e ho capito che Robin è riuscito pienamente nel suo intento, quello di creare un album estivo e divertente.
E’ vero, “Blurred Lines” è molto diverso rispetto gli album precedenti di Robin ma questo vuol dire che ci è stata la famosa evoluzione dell’artista che ha osato focalizzandosi prevalentemente sulla dancefloor, strizzando l’occhio al mainstream approfittando di questa nuova corrente musicale che sta abbracciando tutta la black music riportando in auge quel groove anni ’80 camminando a braccetto con il collega Justin Timberlake, per questo ribadisco: Il 2013 può essere considerato l’anno del Blue-eyed soul, il Soul Bianco!