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Sono passati 10 anni dal disco LOTUS di Christina Aguilera, uno dei lavori più sottovalutati della cantante americana.
Con queste parole Christina apre il suo nuovo album “Lotus”, lavoro che porta sulle spalle il peso di un macigno chiamato “flop”. Dall’era precedente (Bionic uscì a giugno 2010) ne sono successi di eventi nella vita di Christina: il divorzio dal marito, il debutto cinematografico, l’aumento spropositato di peso, l’imbarazzo della memoria quando l’ha abbandonata durante l’esibizione del superbowl, il nuovo fidanzato, l’opportunità di scoprire e lanciare talenti nel programma The Voice, la collaborazione con i Maroon 5 che l’ha riportata alla numero 1 in Billboard dopo circa un decennio ed ora il quinto disco della sua carriera.
Lotus rappresenta, a dire della cantante “un fiore indistruttibile che resiste ad ogni condizione atmosferica ci sia nei suoi dintorni, resiste al tempo e rimane bellissimo e forte nel corso degli anni”; l’album vanta produzioni di prim’ordine partendo da Max Martin ad Alex Da Kid passando per Sia Furler ed il genere è variegato pop spaziando dalla dance al rock al country, il tutto tenuto dal filo coerente dei testi (inni alla libertà e all’amore anche per sé stessi) e dalla voce che a differenza di Bionic qui pare non risparmiarsi in quasi ogni traccia.
L’album pare a detta della sua ideatrice, avere analogie con Stripped, l’album di 10 anni fa che come oggi vedeva una rinascita importante dell’Aguilera e personalmente oltre al concept e l’anniversario in comune con l’altro lavoro ci trovo solo la scelta di mischiare i generi dando la meglio a strumenti veri come chitarra piuttosto che a bit danzerecci. Credo che l’idea di cercare un confronto col secondo album della sua carriera venga da un’idea promozionale con lo scopo di incuriosire l’interlocutare e fargli ascoltare l’album.
Personalmente da fan trovo questo disco una meraviglia; pur non mancando di trovare il pelo nell’uovo in alcune tracce sento venire fuori l’anima dell’artista, le melodie sono intense e la sua voce sa dar loro vita, c’è dietro un saggio lavoro e Christina ha lavorato davvero tanto e si sente. Né con Back to Basics né con Bionic mi arrivavano emozioni così dirette, specie al primo ascolto; ecco personalmente posso dire di trovarmi davanti ad uno Stripped 2.0 a livello di “emozione” ma l’emozione è qualcosa di personale ed ascoltandolo da così pochi giorni non so dirvi se posso preferire ad un disco di 10 anni fa. Chiedetemelo tra qualche mese.
Entriamo nel vivo dell’album:
Lotus Intro – 3:17 (Christina Aguilera, Alexander Grant, Candice Pillay, Dwayne Abernathy)
Adoro quest’intro perché è onirico, cerca di trascinarti in questa dimensione dalle tinte rosa pastello e se chiudi gli occhi le parole di Christina (che contiene un campionamento di Midnight City degli M83) ti portano lentamente dentro: il sound è simile ai pezzi di Bionic e sembra quasi fungere da ponte tra l’era precedente e questa.
E’ una bella trovata sia nella musica sia nel testo.
Army of Me – 3:26 (Christina Aguilera, Jamie Hartman e Tracklacers )
Questa canzone a detta di Christina è la nuova “Fighter”, ovviamente si riferisce al testo e quindi al messaggio che è all’incirca lo stesso e non alla melodia. Il sound è caratterizzato da bit da discoteca e batteria il ritornello è incalzante e travolgente, la voce sparata al limite trasforma il brano in pura energia. Non riesce difficile immaginare questo brano come singolo, quello che mi darebbe a pensare e come la realizzerebbe dal vivo. Mi piace tantissimo ma non scomodiamo “Fighter”.
Red Hot Kinda Love – 3:06 (Christina Aguilera, Lucas Secon, Olivia Waithe)
I toni si alleggeriscono notevolmente. Questo brano è davvero catchy ed accattivante, Christina è ironica nel modo di cantare ed anche il testo non ha pretese. L’arrangiamento si ispira in maniera chiara ad un sound made in U.K. Canzone carina.
Make the World Move (feat. Cee Lo Green) – 2:59 (Alexander Grant, Candice Pillay, Dwayne Abernathy, Mike Del Rio, Jayson Dezuzio, Thomas Decarlo Callaway, Armando Trovajoli)
Alex Da Kid riprende le redini per questo duetto. Christina vuole sparare immediatamente ad inizio album tutte le sue cartucce più orecchiabili difatti anche questo pezzo, come i precedenti ha un ritornello virale e martellante seppur con una struttura musicale più interessante e complessa. La metrica è serrata e Ceelo impreziosisce notevolmente il brano.Pezzo molto valido perché fa ballare con classe, non è una tamarrata.
Your Body – 3:59 (Shellback, Max Martin, Savan Kotecha, Tiffany Amber)
Trovare parole nuove da addossare al primo singolo di quest’era è impossibile! L’unica cosa che posso permettermi di lanciare è che in mezzo al disco acquisisce valore ed ha un perché in più. Siamo sempre in zona dance/catchy anzi sembra quasi che si abbia raggiunto il culmine… Ma non è così!
Il pezzo in questione non ha troppe pretese ed ha una struttura piuttosto semplice, mi piace ed il video (che trovo geniale) gli ha dato moltissimo significato.
Let There Be Love – 3:21 (Max Martin, Shellback, Savan Kotecha, Tiffany Amber)
Questo brano ha un tappeto molto simile a Girl Gone Wild di Madonna, quindi la domanda sorge spontanea: “ma perché…!?”.
E’ il pezzo più commerciale e da disco di Lotus, non a caso chiude la parte danzereccia del disco. E’ molto ben costruito, la voce di Christina rende moltissimo nel ritornello in discoteca andrebbe fortissimo ma personalmente mi auguro che non la usi come singolo. Buon pezzo ma troppo “venduto” per i miei gusti.
Sing for Me – 4:00 (Aeon Manahan, Virginia Blackmore)
Finalmente si entra nel vivo di Lotus con questo brano bellissimo ed intenso. Christina ci parla dei momenti di sconforto e quanto ami cantare, da oggi lo farà per sé stessa. Un brano diverso dalle “solite ballate”, il sound cresce e con la voce fa delle variazioni spettacolari. Non mi voglio dilungare credo che non vada descritto ma ascoltato. Da provare!
Blank Page – 4:04 (Christina Aguilera, Chris Braide, Sia Furler)
Per gli amanti delle ballate “all’Aguilera” ecco arrivare Blank Page. Christina chiede scusa, è dispiaciuta e vuole un’altra chance… E sinceramente non saprei negargliela con un testo così bello! E’ una ballata puramente nel suo genere, delicata che ha bisogno di più ascolti. Mi sento in dovere di avvisarvi che non troverete nel disco un’altra ballata così simile a quelle dei precedenti album nella loro struttura. Bellissima.
Cease Fire – 4:07 (Christina Aguilera, Alexander Grant, Candice Pillay)
Cease Fire è tanta roba! Alex Da Kid qui ha sganciato un capovaloro ed il suo tocco si sente tutto, lo lancerei immediatamente come secondo singolo. La base è quella di un pezzo hip-hop dalle atmosfere cupe, da un momento all’altro ti immagini spuntare Eminem o T.I. ed invece Christina ce la canta tutta da sola senza strafare, con un testo scritto da lei estremamente bello. Cease Fire è LA midtempo. Potrebbe essere la mia preferita.
Around the World – 3:24 (Dwayne Chin-Quee, Jason Gilbert)
Devo confessarvi che dopo il primo ascolto di Lotus andando a letto nella mia testa sentivo continuamente questo maledetto ritornello “All Around Around Around…” ed al mattino di nuovo !!! Questo brano è pericolosissimo… Ma mi piace troppo. Dopo che abbiamo allentato la presa con 3 pezzi melodici ed emozionanti qua si riparte a tutto volume con un brano catchy ma non scontato, molto ben confezionato. Mi piacerebbe anche questo come singolo perché è una uptempo interessante, piena di energia e non si svende come i brani in apertura.
Circles – 3:25 (Christina Aguilera, Alexander Grant, Candice Pillay, Dwayne Abernathy)
Mi piace tantissimo anche questa “circles”. Il ritornello mi rimanda tanto a Stripped, per come viene trattato il suono della voce e per la batteria penso a “Cruz”. E’ geniale il distacco tra la strofa, così onirica e sognante ed il contrasto con il ritornello. Sembrano due pezzi incollati e Christina che alla fine ci scherza sopra ridendo è il collante. Testo particolare, rende tantissimo.
Best of Me – 4:08 (Christina Aguilera, Alexander Grant, Candice Pillay, Jayson Dezuzio)
Sinceramente se nell’album avessi saputo che Christina aveva inserito una Fighter 2.0 avrei puntato il disco su Best of Me piuttosto che Army of me, per l’uso dei cori e gli archi. Best of Me cresce, ha come tappeto una marcia coi tamburi dei cori e lei sopra fa il resto, e lo fa tanto, la voce come sempre è il pepe del pezzo. Mi piace molto perché la trovo sincera e disinteressata ai bit modaioli e mi fa pensare alla Xtina coi rasta del 2002. Non ha l’appeal giusto per diventare singolo ma è una Signora canzone.
Just a Fool (feat. Blake Shelton) – 4:13 (Steve Robson, Claude Kelly, Wayne Hector)
Con questo brano chiudiamo la versione Standard di Lotus e per rendere l’idea di questo duetto voglio raccontarvi un aneddoto: ho scaricato Lotus di notte e l’ho sentito velocemente apprezzando infinitamente questo duetto. La mattina seguente ero in coda alle poste e l’ho sparato in cuffia scoprendomi a piangere! Una signora si è avvicinata chiedendomi cosa mi fosse successo!
Just a Fool è una meraviglia, la voce di Blake è qualcosa di raro e l’amalgama tra loro è da pelle d’oca. Non realizzare questa ballata country come singolo sarebbe un vero delitto.
Edizione deluxe:
Light Up The Sky – 3:30 (Alexander Grant, Candice Pillay, Dwayne Abernathy, Mike Del Rio, Nate Campany)
Comprare Lotus in versione standard sighificherebbe privarsi di questa perla, non commettete quet’errore per nulla al mondo. Questa midtempo è qualcosa di travolgente. Ha tutto per portare ad emozionare e ci riesce, dai cori all’arrangiamento ma soprattutto dai suoi vocalizzi che sono qualcosa di disumano. Non c’è un altro pezzo del disco che la porti ad “ammazzarsi” così! Non può lasciare indifferenti.
Empty Words – 3:47 (Christina Aguilera, Alexander Grant, Candice Pillay)
Empty Words segue ancora il filone dello stile “lotusiano” (possiamo dirlo!?), cioè nuovamente midtempo e nuovamente incalzante nel ritornello ricco di cori e variazioni potenti. Alex Da Kid ha fatto un’altra grande produzione senza troppi fronzoli, Christina gli deve l’originilaità e la delicatezza dell’intero progetto. Bella bella e ancora bella.
Shut Up – 2:52 (Christina Aguilera, Busbee, Nikki Flores, Ali Tamposi)
Credevate che dopo i primi brani la nostra Christinona si fosse sciaquata la bocca!? Illusi! Torna con questa uptempo più sboccata che mai… Ascoltate cosa dice nel ritornello! Pezzo nuovamente leggero e catchy lo accosterei a Red Hot Kind of Love. Chiudiamo il disco ricordandoci il sound da cui parte.
Your Body (Martin Garrix Remix) – 5:12 (Max Martin, Shellback, Savan Kotecha, Tiffany Amber)
Il disco si chiude con questo inutile remix tamarrissimo di Your Body. Osceno. Inserendo le tracce nell’iPod me la sono anche risparmiata. Voto: inclassificabile.
In sostanza credo da fan di essere riuscito a mantenere una sorta di lucida obiettività o almeno ci ho provato, spiegandomi a parole mie (non scrivo articoli musicali di professione) e tralasciando tanti discorsi inutili tipo i suoi chili, la scarsa promozione finora (non) attuata sul progetto o le cifre del singolo di lancio dal momento che le leggiamo tutti i giorni negli altri post.
Io credo che Christina ci abbia messo l’anima in questo progetto e che si sente perché certi brani sanno scaldare il cuore anche di chi non la regge (e siete in tanti). Sono soddisfattissimo del lavoro svolto e se non fosse per le canzoni (come direbbe la Ventura ad X-factor) “gigione” che aprono il disco le avrei dato il massimo. Forse avrebbe dovuto mostrare più coraggio e costruire uptempo coerenti ed accostabili alle tracce che iniziano dalla numero 7 però capisco anche che non sia nella posizione di rischiare troppo cercando di lanciare nuove correnti come in passato. Lotus rappresenta una Christina che ha ancora tanto da dire, da dare e da vivere e che non ha nessuna intenzione di cadere tirando fuori tutta la grinta e la più nuda fragilità.
Voto di Lotus:4/5.
Ora tocca a voi dire la vostra e potreste anche proporre che traccia scegliereste come secondo singolo.
Recensione curata da Lorenzo Ray
The Review
Recensione in breve
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Lotus Christina Aguilera