La musica italiana nello scenario mondiale non ha avuto un livello di importanza costante nel tempo, anzi. Se negli anni ’50 e nei ’60 gli artisti italiani erano considerati fra i più innovativi al mondo (Sanremo era uno fra gli eventi più importanti a livello mondiale, ed un certo Domenico Modugno otteneva la no.1 della Billboard Hot 100 e dava inizio alla storia dei Grammy, ma anche al debutto di leggende come Mina, Celentano o Patty Pravo), nei ’70 questo spirito è completamente morto, relegando ai nostrani un ruolo di nicchia e lasciando, quella che in passato era stata innovazione, diventasse una situazione stantia e isolata insofferente verso le novità.
Uniche ccezioni son quelle di Zucchero, artista dal sound personale che si è imposto mondialmente per merito, Raffaellà Carrà, da sempre riuscita a far inchinare davanti a sé tutti i mercati latini, ed i lirici, visto e considerato che la musica lirica italiana è sempre restata la più importante al mondo (che bello che esista almeno un campo in cui al giorno d’oggi continuiamo a non avere rivali).
Un periodo di ritorno alla ribalta della musica italiana lo abbiamo avuto fra gli ’80 ed i ’90, sia grazie ad artisti esplosi internazionalmente grazie alle nuove mode eurodance (Sabrina Salerno, Raf, Spagna, Alexia) che a nuove grandi star destinate a dominare le charts latine per decenni (Laura Pausini, Eros Ramazzotti, in parte Nek e Giorgia), ma questa situazione si è rivelata ancora una volta temporanea. Negli anni 2000, infatti, escludendo l’enorme successo internazionale di Tiziano Ferro ed Elisa, non c’è stato nessun artista italiano capace di imporsi fuori dalle nostre mura, e questa situazione si è unita ad una fortissima crisi discografica, da noi forse ancora più potente che altrove. Unico caso strano e stupefacente quello di una certa Lisa, artista italiana semisconosciuta qui ma che ha venduto moltissimo in Francia.
Per fortuna, negli ultimi anni stiamo assistendo ad un minimo di contaminazione internazionale in più rispetto al passato (pensiamo agli ultimi album di Dolcenera o Francesca Michielin, o meglio ancora a Jovanotti), ma la situazione protezionistica e di isolamento della musica italiana resta ancora una triste realtà, il tutto per uno scenario in cui soltanto tre artisti (Pausini, Ferro, Ramazzotti) riescono a portarsi a casa collaborazioni internazionali di rilievo e che per il resto vede un totale disinteresse del mercato internazionale verso l’Italia, ma anche dell’Italia nel rimettersi in carreggiata.
Ciononostante, ci sono dei casi in cui artisti italiani sono riusciti, in un modo o nell’altro, a portare nei loro album brani scritti da importanti autori internazionali. In questo post vorremmo citarvi 5 esempi, alcuni dei quali siamo sicuri vi sorprenderanno molto. Let’s Go!Laura Pausini – Mi Abbandono a Te (Scritta da Madonna)
L’album “Resta in Ascolto” ha dato moltissime soddisfazioni a Laura Pausini, e non soltanto per il grande successo commerciale ottenuto. In particolare, i successi dell’album sono stati due: la vittoria di un Grammy Award nella categoria “miglior album latino” e la presenza nel disco di una traccia che vede nei suoi crediti un nome importantissimo: quello della regina del pop Madonna.
La grande diva decise infatti di fare un regalo a Laura cedendole “Like a Flower”, unreleased track da lei scritta e composta insieme a Rick Nowels per uno dei suoi album più slow, “Ray of Light”. Laura ovviamente colse al volo questa opportunità e si mise subito al lavoro per adattare la traccia alla lingua italiana. Da questo venne fuori “Mi Abbandono a Te”, una splendida ballad dalla produzione curata e dal gusto visibilmente internazionale, una caratteristica che tradisce immediatamente quella che è la sua origine.
Tamburi, chitarre ed effetti si intersecano in un sound sublime e magico sul quale la Pausini cuce un’interpretazione ispirata ed angelica, dalla quale traspaiono una calma e tranquillità a dir poco celestiali. Questa formula strega l’ascoltatore, ipnotizzandolo ed ammaliandolo… un po’ come avveniva con “Frozen” e gli altri capolavori inclusi in “Ray of Light”.
https://www.youtube.com/watch?v=iX9BnOZCx4U
Marco Carta – Quello che Dai (scritta da James Morrison)
Gli anni più fortunati della carriera di Marco Carta sono stati sicuramente quelli successivi alla sua vittoria ad Amici ed al Festival di Sanremo. Nel triennio 2008-2010, il cantante è infatti riuscito a pubblicare 3 album di fila, il tutto per un da “batti il ferro finché è caldo” che checché se ne dica ha dato i suoi frutti. Nell’ultimo di questa fortunata triade, “Il Cuore Muove”, la casa discografica di Marco gli ha dato l’opportunità di collaborare con un grande della musica europea: il cantautore e musicista britannico James Morrison.
Ben due tracce contenute in questo disco sono stati scritti da Morrison, ed entrambi sono stati adattati in italiano dallo stesso Marco. In particolare, “Quello che Dai” è stato selezionato come primo singolo estratto dal fortunato progetto, ed ha ottenuto un successo tale da arrivare fino alla no.1 della classifica italiana. Il sound presenta una tipica impronta Morrisoniana: un rock molto soft e penetrante perfetto per far arrivare al pubblico il messaggio che Carta fosse maturato rispetto a qualche anno prima.
Al di là dell’interpretazione data, in cui la voce roca di Carta riesce a creare un po’ d’atmosfera ma a nostro avviso non sfrutta le potenzialità della traccia così come avrebbe potuto fare un timbro più pulito, ci troviamo davanti ad una canzone davvero ottima, ben prodotta e con un bel messaggio nel testo, che soprattutto visto il fanbase di allora di Marco poteva aiutare gli adolescenti nel perseguire i loro scopi.
Giusy Ferreri – La Scala (scritta da Linda Perry)
Un’altra artista che ha avuto molta fortuna dopo aver partecipato ad un talent show è Giusy Ferreri. Il suo è stato un vero e proprio boom, che le ha permesso di provare ad affacciarsi anche nel mercato internazionale in alcuni periodi. Nel suo caso, la label ha deciso di metterla immediatamente in contatto con una grande autrice dello scenario internazionale: sto parlando di Linda Perry, donna che in passato ha scritto grandi brani per grandi artisti. E’ già in “Gaetana”, l’album di debutto di Giusy, che troviamo una traccia da lei scritta e prodotta: “La scala”.
Ci troviamo davanti ad una bellissima up tempo pop-rock dalla produzione intelligente e ben costruita, un piccolo capolavoro che nonostante sia stato probabilmente acquistato senza che Linda sapesse chi fosse Giusy sembra essere stato costruito alla perfezione sulla voce della Ferreri, in maniera tale da esaltarne ogni singolo pregio e coprirne ogni singolo difetto. Ne viene fuori una performance vocale magnifica, capace di far arrivare all’ascoltatore le emozioni che si nascondono fra i versi della canzone.
Pur essendo stato estratto come singolo, il brano non è stato un successo come i predecessori, il che a nostro avviso è una vera ingiustizia vista la sua eccelsa qualità, ma almeno ha dato alla Ferreri il vanto di aver interpretato una canzone scritta da un’autrice così importante.
Raffaella Carrà – Replay (scritta da Meghan Trainor)
Dopo anni di inattività dal punto di vista di release musicali, la regina della televisione italiana Raffaella Carrà nel 2013 decise di rilasciare finalmente un nuovo album di inediti intitolato “Replay-The Album”. Per questo progetto, la diva confezionò un album dal sound assolutamente internazionale, ricco di sound pop ed EDM, interamente cantato in lingua inglese. Fra gli autori che hanno lavorato a varie tracce del progetto, troviamo un nome che di lì a qualche anno avrebbe letteralmente invaso le classifiche mondiali: Meghan Trainor.
Fra i brani a cui Meghan ha lavorato troviamo anche la title track ed unico singolo, “Replay”. Si tratta di una potente up tempo EDM perfetta per le discoteche sulla quale l’artista canta con una voce pesantemente modificata da filtri ed autotune. Non si tratta di una canzone fatta per andare bene in radio, ma di un pezzo assolutamente da club, ed in quel campo andò anche abbastanza bene.
Le vendite invece non furono ottime, ma una grande come la Carrà di sicuro ormai non ha nulla da dimostrare da questo punto di vista, e noi gradiamo che alla sua età abbia voluto mettersi in discussione, sperimentare ed aggiungere altro al suo repertorio, collaborando anche con artisti giovanissimi come la Trainor.
Marco Mengoni – Rock Bottom (scritto da Sia)
In tempi recenti, un artista italiano che è riuscito a portarsi in un disco un brano scritto da una delle autrici più richieste al mondo è Marco Mengoni. Vero campione nelle vendite qui nel mercato italiano, l’artista ha da poco rilasciato il suo ultimo album “Le Cose che Non Ho”, un album che come sempre ha messo a ferro e fuoco le chart nostrane ottenendo 3 dischi di platino in pochissimo tempo, e che ha sfornato anche buone hits. E’ proprio nella tracklist del disco che troviamo “Rock Bottom”, brano scritto da Sia e Chris Bride.
Questa “Rock Bottom” si presenta come un classico brano alla Sia: una power ballad pop caratterizzata da un sound introspettivo che ci permette di concentrarci sulla bellissima voce dell’interprete, il quale con questa esecuzione riesce a fare completamente sua la canzone. Lo stile di Sia, che spesso risulta essere dominante e porta gli artisti a calcare le sue demo, qui c’è ed è anche abbastanza forte, ma convive con quello di Marco, riuscendo ad enfatizzarlo ed a far percepire l’eclettica personalità del ragazzo anche in queste note.
Per adesso non sappiamo se questa traccia sarà o meno un futuro singolo, ma a nostro avviso potrebbe rappresentare la carta giusta per lanciare il nostro Marco anche fuori dai confini nazionali. Speriamo dunque che l’artista lanci il brano e provi a promuoverlo quantomeno in vari paesi europei: chissà se non avremo presto un’altra star internazionale made in Italy…